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Eurovision 2020: la gara si svolgerà in "smart working"?

Per fronteggiare il Coronavirus, Eurovision 2020 avrebbe un Piano B: ogni artista si esibirà live dalla propria nazione.

sabato 14 marzo 2020

/ by Tv Italiana

I più noti eventi sportivi e show televisivi sono stati posticipati a causa dell'emergenza Coronavirus: dalla Serie A al NBA, da Ballando con le Stelle alla Formula 1. Ma come ci si regolerà con l'Eurovision Song Contest 2020? L'ente organizzativo del concorso - l'EBU - per il momento ha ufficialmente dichiarato che non ha preso una decisione. Insomma, sta letteralmente temporeggiando:
Stiamo lavorando molto da vicino con la città di Rotterdam per eplorare i potenziali scenari prevedibili per Eurovision Song Contest 2020. In ogni caso, con due mesi di anticipo e con la rapidità con cui possono cambiare le varie situazioni nei Paesi Bassi e nel resto del mondo è ancora troppo presto per prendere una decisione. Tenendo a mette tutto ciò, continuerò a lavorare insieme alla realizzazione dell'edizione numero 65 di Eurovision Song Contest a Rotterdam.
Ma sembra che, in gran segreto, l'ente organizzatore abbia già pensato ad una sorta di Piano B per non mandare in fumo date e la manifestazione in toto. Quale soluzione potrebbe essere adottata? Eurovision 2020 potrebbe essere la prima edizione fatta in "smart working", ovvero ognuno da casa propria.

La notizia è partita da una intervista rilasciata dal direttore della tv slovena RTV SLO Natalijo Gorščak: la donna ha dichiarato:
Sono in contatto con il management di Eurovision che ha raccontato il piano B, dove tutte le tv saranno più coinvolte. Ad esempio, da noi in Slovenia, Eurovision 2020 si terrebbe in uno studio. Insomma, ogni membro in gara trasmetterebbe la propria performance da propri studi. Potenzialmente tutte le dirette saranno collegate l’una all’altra. Stanno riflettendo su questa ipotesi. 
Sarebbe uno scenario clamoroso, inedito e tecnicamente molto impegnativo per tutti: sia per la nazione ospitate ma anche per tutte le nazioni in gara che dovranno allestire una scenografia in tempi brevi per permettere al proprio artista di esibirsi. Il nostro Diodato, ad esempio, potrebbe esibirsi dagli studi del Centro di Produzione Rai di Napoli, sede più vicina alla sua Puglia. Eurovision applicherà questa svolta?

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