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Non Sono una Signora: Rai2 si prepara alla Cultural Appropriation?

Le dichiarazioni di Alba Parietti e Stefano Coletta su Non Sono una Signora. Rischio di appropriazione culturale?

giovedì 24 novembre 2022

/ by Tv Italiana

non sono una signora rai2

Andrà in onda in prima serata su Rai Due dal 7 dicembre prossimo il talent show VIP Non Sono una Signora: una trasmissione dove alcuni personaggi famosi giocano a mascherarsi da drag queen con l'intento di scalzare la concorrenza a colpi di esibizioni; un po' sulla falsariga de Il Cantante Mascherato, inoltre, i concorrenti sono in incognito e una giuria in studio proverà a scovare le loro identità. A produrre il programma saranno la Rai e Fremantle che, sul suo sito internazionale, racconta come questo format si propone come "una celebrazione della diversità, nel rappresentare in vari aspetti la cultura LGBTQ oltre che la vita in drag". Un concetto che però pare sia stato già cancellato da noi in Italia viste le recenti dichiarazioni di Alba Parietti (conduttrice dello show) e Stefano Coletta (direttore prime time intrattenimento Rai).

Non Sono una Signora: "Da noi solo etero" esulta la Parietti
Ospite a Da Noi... A Ruota Libera lo scorso 13 novembre 2022, Alba Parietti ha così commentato l'imminente arrivo sulle reti Rai di Non Sono una Signora:

Allora io voglio dire una cosa! E voglio dire una cosa importante: Non Sono una Signora è un programma che quando abbiamo cominciato era un format su una gara fra drag... che però da noi sono tutti etero, o donne o uomini. Ci si era posti il problema di cosa avrebbe potuto scaturire. In realtà il programma è leggero e francamente io lo farei vedere tranquillamente ad un bambino pensando che gli sto facendo vedere qualcosa di leggero, allegro, divertente, gioioso e soprattutto fantasioso. 

La necessità di Alba Parietti di sottolineare la presenza di concorrenti "solo etero" in un contesto che dovrebbe essere di apertura e celebrazione della diversità non è il massimo. Ancora peggio se, in coda a questo discorso, si aggiunge che questo "show etero" è adatto ai bambini. Come se una uomo gay o una ragazza lesbica fossero uno spettacolo vietato ad un pubblico di minori.

Non Sono una Signora: "Rivoluzione? No, show tv" per Coletta
Sul fatto che Non Sono una Signora non si pone nemmeno lontanamente come un show rappresentativo (come vorrebbe il format), ci pensa anche Stefano Coletta in una recente dichiarazione rilasciata al settimana Oggi:

È un’idea espressiva di libertà dei nostri tempi perché l’arte delle drag queen è diffusa e popolare [...] Dentro c'è la favola, il gioco, l’imitazione e la narrazione… Non assegnerei a questo programma un significato rivoluzionario, si tratta di uno show artistico [...]  Polemiche a tema politico? Mi auguro ci sia una lettura più televisiva di questo programma.

Perché Rai2 produce uno show dal chiaro respiro LGBTQ+ se poi conduttrice e direttore ammettono chiaramente che tutte le sfumature di "rainbow" verranno cancellate in favore di un pubblico a misura di "bambino"? Possiamo forse parlare del primo caso conclamato di Cultural Appropriation della televisione italiana?

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