Sta scatenando parecchie polemiche la decisione presa dai responsabili del Parco della Valle dei Templi di chiudere al pubblico fra meno di dieci giorni (31 agosto e 1° settembre) il complesso storico amatissimo da turisti italiani e stranieri. La ragione di questa chiusura è Mediaset: il gruppo televisivo Berlusconiani ha deciso di registrare proprio lì le due serate eventi de Il Volo, che andranno in onda su Canale Cinque a fine dicembre 2024, nel periodo delle festività natalizie. L'evento delle strenne realizzato in piena estate - e costato complessivamente la bellezza di 1,2mln di Euro - porta con sé varie controversie...
La problematica più clamorosa è quella riguardante il settore turistico della città siciliana: per almeno due giorni (montaggio e smontaggio delle scenografie escluse?) e in piena estate, il parco monumentale non sarà visitabile in alcuni modo dai turisti accorsi a visitare le bellezze di Agrigento. Un dettaglio che ha fatto arrabbiare anche il palazzo di città: "Della sospensione, noi abbiamo ricevuta ufficialmente ieri e saperlo dieci giorni prima significa il nulla. Calcolate che noi stiamo programmando la stagione turistica 2025 -2026! [...] Questo concerto potrebbe avere una risonanza ma con questa chiusura forse ci stiamo dando una zappa sui piedi" spiega una responsabile del comune a RaiNews24.
C'è poi una beffa nella beffa: visto che l'evento sarà in onda su Canale Cinque nella settimana di Natale 2024, i 600 spettatori a serata che si godranno il concerto da sotto al palco dovranno indossare un abbigliamento invernale... il 31 agosto! A dare manforte su questa bizzarria è Renato Schifani, presidente della Regione Sicilia in quota Forza Italia: "Per l’evento del 31 agosto sarà obbligatorio indossare un abbigliamento adeguato al periodo di messa in onda dello spettacolo, ovvero la notte di Natale" si legge sul sito della Regione Siciliana.
Queste due serate evento di Natale con Il Volo sono finanziate da Mediaset, Regione Siciliana e Ministero del Turismo di Daniela Santanché e saranno rivendute alla PBS, il bistrattato canale della tv pubblica americana.
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