Non c'è fine dicembre senza la nostra consueta lista dei peggiori programmi tv dell'anno. E
anche questa volta, qui a BlogTvItaliana.it non ci siamo
risparmiati
con delle bonarie critiche, strocature e segnalazioni su quelli che sono stati gli
show televisivi che meriterebbero una rimodulazione totale o - se
preferite - la cancellazione definitiva dai palinsesti televisivi dopo questo rivoluzionario 2024. Il
nostro elenco qui di seguito. In questa lista sono prese in considerazioni sono produzioni non-fictional andate in onda dal 1° gennaio 2024 al 30 dicembre 2024.
I 15 PEGGIORI programmi tv del 2024
1. La Talpa
Tanto hype, poca roba. Le grandi aspettative su questa miliare dei reality show è stata delusa dalla fattura povera e sciatta. A non convincerci non è stata la necessità di registrato e mandarlo in onda con un editing da reality estero, quanto invece la scelta delle prove, delle dinamiche di gioco e soprattutto di una conduttrice non ancora abbastanza navigata per tenere le redini di un format di questo tipo. La povertà del budget speso in alcune scelte è palpabile dopo appena due inquadrature. Si poteva, e si doveva, fare di più.
2. Dritto e Rovescio
È po' la rappresentazione di tutto il peggio dei talk show in onda su Rete4. Urla, razzismo di ogni tipo, parolacce, servizi faziosi, ospiti improponibili, insulti al personale di studio e quest'anno è scappata persino una bestemmia (che il conduttore smentisce di aver detto ma i video dicono altro). Se Pier Silvio Berlusconi ha proposto una pulizia dei contenuti di Canale 5 nell'ottica di ingraziarsi gli inserzionisti, non si spiega perché non abbia chiesto la medesima cosa sulle frequenze della rete sorella.
3. L'Acchiappa Talenti
Nell'anno in cui Italia's Got Talent non è andato in onda, Fremantle a proposto a Milly Carlucci una versione alternativa del classico talent show con performer di ogni tipo. La caotica prima puntata non ha permesso né di fidelizzare presso il pubblico stabile su Rai Uno, né di riuscire a rendere credibile un programma che ha poi preso lentamente una deriva trash nel tentativo di salvare il salvabile. Va bene sperimentare ma in alcuni casi è bene andarci coi piedi di piombo; o quantomeno realizzare una puntata zero che in questo caso evidentemente non c'è stata.
4. Questione di Stile
Un programma sullo stile che di stile non ne ha mai avuto. Non è ancora ben chiaro per quale ragione Rai Due abbia deciso di finanziare la realizzazione di questo magazine dove nulla aveva concretamente un filo conduttore: sketch comici, viaggi dal mondo registrati con il cellulare, servizi su cure dentali, interviste a tiktoker o a vip randomici e una improbabile rubrica chiamata Casa Briatoraci, dove la conduttrice chiacchiera col suo ex marito di cose che interessano solo a loro. Ad arricchire la totale disconnessione di questo programma dal mondo reale è la conduzione di Elisabetta Gregoraci, palesemente abbozzata e scarna di qualsivoglia preparazione. Ely però può rasserenarsi: c'è chi ha fatto peggio di lei, ovvero chi questo programma l'ha scritto.
5. Se Mi Lasci Non Vale
Se già di per sé il 2024 si è rivelato l'annus horribilis per i reality, ad aggravare la situazione ci si mettono ulteriori reality come quello condotto da Luca Barbareschi, colui che ha supportato il programma nella settimana di lancio per poi prenderne le distanza quando fu conclamato il flop Auditel e la chiusura anticipata di tutta la baracca. Se Mi Lasci Non Vale è stato un grande miscuglio di altri show sulla falsariga di Amore alla Prova e Ultima Fermata, due disastri già conclamati. Oltre alla poca originalità, a farla da padrona è stata l'assenza di ritmo e, al contrario, l'asfissiante presenza di un clima un po' troppo artificioso. L'imbronciato e ombroso conduttore ha dato il colpo di grazia. NS: ancora oggi non ci spieghiamo come le lezioni di Tantra possano salvare una coppia da una crisi coniugale.
6. La TV fa 70
Cacciato da La7, Giletti ha trovato posto fra le mura di Mamma Rai, ripartendo addirittura da un mega evento di prima serata; una idea folle già solo sulla carta, che si è poi rivelata poco credibile nel momento della messa in onda. La Tv fa 70 è stato un varietà celebrativo con poco varietà e tante (troppe) chiacchiere raccolte in presa diretta o con contributi pre-registrati (talmente palesi da rompere la sensazione di assistere ad uno show dal vivo). Più che un clima di festa, la trasmissione ha raggiunti picchi funerei a furia di rivangare i tempi che furono e che oggi non ci sono più. Diamo ai giornalisti gli show giornalistici e ai bravi conduttori tutto l'intrattenimento. Grazie.
7. Grande Fratello
L'impressione che si ha constatando l'edizione finita nei primi mesi del 2024 e quella che è iniziata nell'estate del medesimo anno è che questo programma sia stato spremuto talmente tanto da non riuscire più a cavarne nulla. Vip, non vip, semi-vip della tv, caccia al gay, coppiette reali o costruite ad arte, triangoli, quadrilateri, liti interne e imposte da fattori esterni, inutili balletti e nuovi ingressi appena come presunta panacea al piattume. Anche il conduttore (nel doppio ruolo di autore) non aiuta nel compito di rendere lo show più brillante e divertente. Insomma in ogni edizione tutto cambia affinché nulla cambi: la noia. Forse è davvero il caso che Grande Fratello lasci la sua residenza a qualcos'altro più di attuale.
8. Forte e Chiara
Così come per Elisabetta Gregoraci e Giletti, sono ancora ignote le motivazioni per cui Rai ha dovuto dare delle gran serate persino a Chiara Francini e alla sua risata da avanspettacolo. Ce li si chiede perché su pellicola è una professionista spesso costretta in ruoli stereotipati, in teatro si è creata un suo spettacolo con momenti alti e bassi mentre in tv è ancora un mistero. E anche il filo conduttore delle due serate (una cancellata per flop) da lei conduttore sono un grande mistero: Forte e Chiara sembra esser stato scritto da autori non più al passo coi tempi e fermi ai tempi in cui per fare un one (wo)man show bastava invitare tanti ospiti, fargli far qualcosa, poi ci metti due balletti, due canzoni, una gag e via. Una buona insalata necessita - sì - di tanti ingredienti ma che messi insieme non diano il voltastomaco.
9. Temptation Island
Fra le tante produzioni qualitativamente scadenti realizzate dal De Filippi Cinematic Universe, Temptation Island raggiunge senza alcun dubbio il punto più basso dell'anno. Talmente basso da diventare ipnotico per quel pubblico medio-basso che guarda liti e corna imbambolato come guarderebbe un gatto spiaccicato sulla carreggiata. È una vista terrificante, che non fa nemmeno più ridere, che dimostra quanto la società si caduta in basso. Temptation rende eroi i misogini e i traditori tanto da poi portarli al Grande Fratello o a fare i deejay negli studi di Uomini e Donne. Filippo Bisciglia (non) conduce lo show dove l'obiettivo oramai non è più quello di curare coppie in crisi; ora l'obiettivo è solo quello di metterli gli uni contro gli altri, puntando a rendere il tradimento un valore aggiunto, quasi un vanto più che un atto di cui vergognarsi. Un dettaglio da rinfacciare al proprio partner che innesca una gara a chi ha tradito di più, a chi è sceso più in basso, a chi è riuscito ad appropriarsi di una rivincita in una sfida dove entrambi saranno sconfitti nella vita sentimentale ma trionfatori del meme più alla moda del momento.
10. La Pupa e il Secchione
Barbara D'Urso prima ed Enrico Papi dopo hanno deciso di far fare un passo indietro ad un format che, grazie al sapiente lavoro di EndemolShine Italy, aveva trovato una nuova linea narrativa. L'ultima edizione condotta dal papà di Sarabanda ha messo in atto tutti i difetti di una qualsiasi produzione a corto di budget ma anche di idee. No comment sul terrificante studio televisivo messo in piedi. Stendiamo un velo pietoso sui tre giudici. E ci mettiamo un cerotto sulla bocca prima di commentare l'improbabile gioco eliminatorio studiato per testare le sintonia fra le coppie (e non la preparazione nozionistica dei concorrenti). Enrico Papi ha fatto quello che poteva: ha corso la Mille Miglia in sella ad un monociclo.
11. Love Game
Nei meandri della seconda serata di Rai Due è sbucato in versione estiva e in versione natalizia un programma che non sa nemmeno lui dove vuole andare a parare. Un dating che non è proprio un dating, un game di cui si fa fatica a seguire il filo, un trio di conduttori che non sembra proprio pratico di conduzione televisiva, una scrittura parecchio incerta; quello che però traspare è l'approssimazione generale con cui il tutto è stato realizzato, montato e poi incredibilmente mandato in onda. Siamo sicuramente di fronte ad uno di quei mostri nati dallo spauracchio dal low budget ma stavolta siamo veramente ai livelli di un prodotto accettabile solo su ReteCapri o 7Gold.
12. Striscia la Notizia
Striscia La Notizia è il bisnonno di Canale Cinque. Una trasmissione che ha vissuto tre generazioni e che ora sta lentamente morendo. Oltre alla catastrofe degli ascolti - certificata persino da Pier Silvio Berlusconi -, la trasmissione non ha davvero più nulla da dire. Prova a costruire casi inesistenti con la complicità di un pubblico evidentemente poco avvezzo alla scolarizzazione, ha rubriche di satira comprate da creator del web o con collage di spezzoni presi da altri canali. Piatto forte è il quotidiano cabaret di pasticcini che altro non sono che dei collage di video virali rubati dai social. La perenne caccia ai piccoli furbetti (chi parcheggia male, chi non fa lo scontrino, i piccoli spacciatori di paese) sono poi dei refrain che oramai quasi tutti i programmi di Rete4 e Italia4 già propongono da tempo. Si fa davvero fatica a capire per quale motivo uno spettatore dovrebbe sintonizzarsi su Canale 5 in access primetime.
13. BellaMa
Ci sarebbe veramente tanto, ma tanto, da dire su questo mostro di Frankenstein che imperversa nei pomeriggi di Rai Due e che ha sciaguratamente fatto pure il passo più lungo della gamba andando a finire in prima serata. Ma siccome siamo sotto le feste, vi risparmiamo l'elenco interminabili di momenti televisivi che evidentemente faranno passare alla storia BellaMa come il programma più cringe della televisione italiana.
14. L'Altra Italia
I politici di Destra c'hanno sempre avuto questa fissa di voler realizzare una La7 a loro immagine e somiglianza. Tempo fa Ignazio La Russa rivelò di essere interessato ad un PropagandaLive più di Destra. Non sappiamo se L'Altra Italia facesse effettivamente parte di questo progetto di de-mancinizzazione di Rai Due; quel che sappiamo però è che dal nulla Antonino Monteleone è stato chiamato a condurre un programma che è stata palesemente una brutta copia di PiazzaPulita, il talk show su politica e approfondimento condotto da Corrado Formigli. Purtroppo per Rai Due di Formigli non ne nascono più e la produzione alle sue spalle, Banijay Italia, sa il fatto suo. Provare a clonare un prodotto di successo con poche eccellenze sul proprio groppone è una impresa impossibile. Persino il pubblico se n'è accordo: L'Altra Italia è stata chiusa per flop dopo pochissime puntate.
15. Storie di Donne al Bivio
La prima cosa che ci viene da pensare parlando di questo talk è che è inutilmente noioso e ripetitivo. Persino le ospiti sono costantemente sempre le stesse che ritornano a ciclo continuo ogni due-tre mesi quasi dovessero fare il tagliando o una revisione. Oltre a stendere un velo pietoso sulle morbose inquadrature su scollature, piedi e gambe di ospiti e conduttrice degne al massimo un film con Alvaro Vitali, la trasmissione è diventata virale non tanto per gli argomenti discussi in studio ma per via di un argomento che a quanto pare è ricorrente: rinfacciare alle ospiti di aver perso un o più figli quand'erano ancora nel loro grembo. Un delicatissimo discorso che però non viene affrontato mai con il tatto che necessiterebbe.
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