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Cinque Minuti di Tele Meloni: Bruno Vespa usa Rai1 per difendere il Governo

Cinque Minuti di Bruno Vespa attaccato sul web da commenti negativi: il conduttore si schiera in difesa della Meloni.

venerdì 31 gennaio 2025

/ by Tv Italiana

bruno vespa cinque minuti

Sta continuando a lasciare basito il pubblico di Rai Uno l'uso parecchio strumentale che Bruno Vespa sta facendo del programma Cinque Minuti, in onda dal lunedì al venerdì nel cruciale orario delle 20:30, fra il seguitissimo TG1 e l'ancor più seguito Affari Tuoi di Stefano De Martino. Sebbene il conduttore non sia nuovo ad un uso piuttosto particolare del suo talk show di access primetime (in passato ha speso una intera puntata per attaccare AgCome che gli vietò il confronto tv fra Schlein e Meloni), da tre appuntamenti le attenzioni di Vespa sono sullo spinoso caso Almasri: il Governo ha riportato in Libia con un aereo di Stato un uomo ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e crimini contro l'umanità; un accaduto che è stato a Giorgia Meloni e ai suoi Ministri una denuncia per Favoreggiamento e Peculato. Una grave accusa per la Premier italiana su cui il conduttore di Cinque Minuti non sembra andare troppo sul pesante, arrivando persino a fare domande e affermazioni platealmente in difesa della leader di Fratelli d'Italia. Andiamo nel dettaglio a scoprire cos'ha detto Bruno Vespa e come mai questa presa di posizione sta così agitando il pubblico, da sempre alla ricerca di imparzialità quando si tratta di giornalismo. 

Cinque Minuti: Bruno Vespa usa Rai1 per difendere Giorgia Meloni

1. Nella prima puntata di Cinque Minuti del 28 gennaio 2025 in cui si è parlato del caso Almasri, con focus sulla consegna con aereo di stato del ricercato internazionale direttamente in terra libica, Bruno Vespa ha accolto in studio Debora Serracchiani - che ha parlato per prima - e Simonetta Matone, che chiamata a parlare per seconda ha provato a smontare le affermazioni della Serracchiani.

Vespa ha fermato le due ospiti per porre una domanda parecchio schierata:

Andiamo al sodo. Ma siete sicuri che per l'Italia il rilascio, e dunque l'espulsione, di una persona di dubbissima reputazione non sia stato un danno minore che arrestarlo, tenerlo in Italia, con tutto quello che a nostro carico può succedere in Libia? Eh, andiamo alla sostanza dei problemi?!

Serracchiani ha risposto punto su punto ma - ahinoi! - il tempo incombe e il conduttore si è affrettato a cedere la linea ad Affari Tuoi.

2. Stessa solfa succede nella puntata del giorno seguente di Cinque Minuti, quella del 29 gennaio 2025. In studio ci sono Chiara Appendino - chiamata a parlare per prima - e Giovanni Donzelli, che chiamato a parlare per secondo ha provato a smontare (senza riuscirci) le affermazioni della sua interlocutrice. In questo appuntamento, il tema è quello della Meloni potenzialmente sotto ricatto a causa del flusso dei migranti provenienti dalla Libia, territorio in cui Almasri gestisce dal 2021 l'Istituto di Riforma e Riabilitazione della polizia giudiziaria di Tripoli; luogo anche di torture e stupri, stando a quanto racconta la Corte Penale Internazionale.

Anche in questo caso, Bruno Vespa pone una domanda (una affermazione in realtà) particolarmente tendenziosa:

Almasri non è una mammola però, ho letto i 12 capi d'accusa della CPI in cui c'è di tutto ma non la parola "migranti". Ora, siccome si è detto, che il nostro Governo ha scarcerato uno che assassina i migranti... Assassinerà o ha assassinato altra gente ma non i migranti con cui non c'entra niente! Anche perché a suo modo, anche lavorando in maniera poco chiara con servizi segreti di vari Paesi, lui coi migranti non c'entra niente.

Ovviamente Appendino ha replicato a tono alle affermazioni di Bruno Vespa sostenendo che fossero false. La discussione fra i due ospiti si scalda e appena Donzelli va in difficoltà - ahinoi! - il tempo incombe e il conduttore si è affrettato a cedere la linea ad Affari Tuoi.

3.  Colpo di teatro invece nella terza puntata consecutiva sul tema Almasri di Cinque Minuti, quella del 30 gennaio 2025. La puntata si apre con Vespa che riporta una frase vittimistica e cospirazionista della Premier che in un recente intervento senza contraddittorio attacca la Magistratura sostenendo che vogliono rimuoverla dall'incarico di Governo sfruttando il caso Almasri. In studio ci sono Angelo Bonelli - chiamato a parlare per primo - e Francesco Paolo Sisto, che chiamato a parlare per secondo ha provato a smorzare le accuse portando la discussione sulla narrazione anticipata dal conduttore in apertura, ovvero quella dei Magistrati attaccabrighe sostenendo che "l'esposto" inviato alla Meloni "era da cestinare".

Mentre i due ospiti discutono sulle ragioni che hanno spinto la Meloni a non presentarsi in Parlamento per dare le spiegazioni sulla liberazione di Almasri, Bruno Vespa si affretta a chiudere la trasmissione facendo delle terrificanti affermazioni con un tono visibilmente alterato:

Quello che i signorini dietro la lucetta rossa non sanno (si riferisce ai telespettatori, ndr) ma che i parlamentari avvertiti sanno, e di tutti i partiti, è che in ogni Stato si fanno delle cose SPORCHISSIME! Anche trattando con torturatori per la sicurezza nazionale. Questo avviene in TUTTI gli stati del mondo.

Affermazioni che dunque alludono al fatto che il nostro Stato sia effettivamente sotto ricatto? Quello che è certo è che Bruno Vespa si è ritrovato in onda a difendere a spada tratta Giorgia Meloni tre volte su tre. E questo il pubblico lo ha capito... e protesta sui social. Rai, di tutti ma non con tutti.












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