È il programma tv rivelazione dell'estate 2015. Stiamo parlando di Italiani Made in China: l'inedito docu-reality di Real Time che puntata dopo puntata ci sta facendo conoscere la Cina nelle sue più varie sfumature: da quella metropolitana a quella più contadina, passando per la cultura, le tradizioni e lo stile di vita delle varie popolazioni autoctone. Per far questo, però, il programma si sta "servendo" di alcuni inviati molto speciali: sei giovani cinesi di seconda generazione, ovvero di origini cinesi ma che hanno trascorso la maggior parte della loro vita in Italia (e che per questa ragione ovviamente si sentono italiani).
Fra i protagonisti di questo docu-reality (che noi definiremmo anche esperimento sociale) c'è Alex Chen: il leader involontario del gruppo di "inviati" che ha destato molto interesse non solo per il suo modo di fare piuttosto riflessivo ma anche per via dei suoi numerosi interessi che spaziano dal praticare le arti marziali all'esibirsi in performance da cantante k-pop.
Ciao Alex. Come è stata l'esperienza di Italiani Made in China?
È stata un'esperienza che mi ha permesso di maturare e di conoscere di più il mio paese d'origine. È stato qualcosa di unico, divertente e intenso!
Dicci qualcosa di ognuno dei "colleghi" che ti hanno affiancato in questa avventura.
Ci sono: un ragazzo particolare che nasconde dietro una scorza giocosa un carattere serio e critico... Una coppia comica perfetta insieme a Massimiliano. Massimiliano è maturo , anche lui nasconde un lato molto serio oltre che divertente. Connie è molto simpatica e solare, una persona tutta da scoprire. Lucia è molto responsabile, a volte un po' con la testa tra le nuvole... È una brava ragazza! Francesca è persa totalmente nel suo mondo. Molto spesso è difficile comprenderla. Tuttavia ha un bel carattere ed è divertente passare del tempo assieme. E poi c'è anche la troupe del programma: un grande gruppo con cui mi sono trovato benissimo, grandi!
Ci racconti qualcosa di curioso rispetto alla tua trasferta in Cina? Magari che non abbiamo avuto modo di vedere in tv...
Il giorno dopo le riprese e per la settimana seguente ho avuto la febbre a 40°C, meno male che lo staff e i ragazzi si sono presi cura di me! (Specialmente Lucy, grazie!)
Cosa hai lasciato in Cina? E cosa ti sei portato in Italia dall'Oriente?
Ho lasciato in Cina una parte immatura di me, mi sono portato dietro una bellissima esperienza e dei nuovi amici! Sono riuscito ad aprirmi davanti alle telecamere, cosa che non avrei mai pensato di fare. Rivivrei questa avventura volentieri. Inoltre ho scritto la tesina di Maturità su quest'esperienza poiché è collegata con la mia materia d'indirizzo.
Come stai vivendo questa ondata di popolarità scaturita proprio dalla messa in onda di Italiani Made in China?
Sono felice che i miei fan mi seguano durante il programma! E' stato un modo per avvicinarmi a loro e viceversa... Molte persone hanno visto una parte di me che prima del programma era nascosta.
Le tue due passioni sono quella delle arti marziali e quella del K-Pop. Fra le due arti, ci sono dei punti in comune?
La passione innanzitutto! Entrambe comunicano attraverso il corpo. La respirazione è un altro fatto importante che collega le due arti.
In Italia è difficile affermarsi come artista K-Pop? Ci racconti come stai affrontando questa sfida?
In Italia il K-Pop è conosciuto ma solamente da una categoria demografica specifica, è abbastanza complicato affermarsi come artista K-Pop poiché per molti significa musica coreana ma solamente della Corea. Io credo nella mia passione, voglio proseguire questo percorso perché semplicemente amo la musica e il K-Pop! Al momento ho pubblicato due EP in un solo anno e sto svolgendo varie concerti in giro per l'Italia!
Tornerai in Cina?
Sicuramente sì, amo la Cina ed è parte di me, in più andrei a vedere i miei parenti!
Progetti per il futuro? Iniziare l'università, fare musica ed arti marziali!
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