Chi avrebbe mai potuto pensare che il direttore di Rai2 - la rete più popolata da serie e fiction - si schierasse proprio contro la serialità italiana? Eppure è andata così. Nel corso della sua ospitata a MedioEra 2019, Carlo Freccero ha lanciato una stilettata contro i produttori di fiction, rei di mettere in scena trame e storie poco attuali:
Per quanto riguarda la fiction, c'è quella del politicamente corretto, quella che risente il fenomeno degli sceneggiati... Anche se, devo dire, piano piano c'è un aggiornamento ma è un aggiornamento faticosissimo.Carlo Freccero parla comunque di un lontano e faticoso miglioramento su tale aspetto, evidenziando però che il mondo della fiction punta quasi del tutto sulle reti cadette Rai Uno e Canale Cinque:
La cosa gravissima è che, siccome la fiction costa molto, oramai si produce soprattutto per Rai Uno e Canale Cinque a discapito di altre reti che potrebbero rinnovare in modo repentino la scrittura e aggiornare la tv generalista ai nuovi generi tipici della tv a pagamento. Esempio: Game of Thrones.
È vero che per Rai2 probabilmente non ci sono le economie per realizzare un serial mostruoso al pari di Game of Thrones ma è altrettanto vero che proprio sul Secondo Canale la Rai ha sperimentato molti nuovi linguaggi e spaziato fra i generi per serie e mini fiction. E non sono nelle produzioni originali ma anche andando ad acquistare prodotti altrui. Basta citare titoli cult come La Porta Rossa, Rocco Schiavone, L'Ispettore Coliandro, Suburra - La serie o Il Cacciatore. E anche Rai3 ha cercato recentemente di cavalcare l'onda della nuova serialità con I Topi, progetto interpretato anche da Antonio Albanese. Tutto ciò non è abbastanza nuovo e aggiornato per Freccero?
Qui di seguito, l'intervento integrale di Carlo Freccero a MedioEra 2019.
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