Dopo aver partecipato a programmi tv e reality show di vario tipo, di Stefano Bettarini si sono perse le tracce da alcuni anni. A spiegarci il perché di questa sparizione è lo stesso ex calciatore della Sampdoria in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, in cui parla fra le altre cose di un sorta di complotto ordito contro di lui per infliggergli una sonora squalifica fra le quattro mura della casa del Grande Fratello VIP 5. Una faccenda che lo ha spinto a querelare Alfonso Signorini e una sua redattrice. Leggiamo insieme le sue dichiarazioni nel prossimo paragrafo.
Stefano Bettarini contro Grande Fratello: querelato Alfonso Signorini
"Non ho gradito il trattamento ricevuto nell’ultima esperienza": con queste parole, Stefano Bettarini apre il suo lungo sfogo su questo successo al Grande Fratello Vip, l'ultima partecipazione ad un programma televisivo che a quanto pare lo ha confinato dal mondo Mediaset.
"Porca madosca" è una bestemmia? Semmai è un modo per evitarla, sono anche credente.! La verità è che mi avrebbero cacciato per un qualsiasi altro motivo. Dovevano trovare un pretesto e hanno trovato quello più triste. Per ciò che ho sempre dato a Mediaset, mi sarei immaginato un trattamento diverso. Sono stato bandito dalla Rete, nessuno mi ha dato la possibilità di spiegare la mia versione. Ma si sa, nella tv come nel calcio non c’è riconoscenza.
E per quale motivo la redazione di Grande Fratello VIP 5 - capeggiata da Alfonso Signorini - avrebbe dovuto trovare un pretesto per espellerlo? Lo ha una spiegazione anche a questo quesito:
Dentro la casa c’erano delle donne con cui avevo avuto una storia, temevano che potessi svelare qualcosa. Si sono lamentate con i loro agenti, che hanno fatto pressione sugli autori. Mi hanno puntato la telecamera addosso 24 ore su 24, prima o poi la cavolata me l’avrebbero fatta pagare. Fra i potenti vincono i potenti, non Stefano Bettarini.
Ma, a detta sua, questi potenti vanno combattuti, possibilmente per vie legali. Ed è proprio per questo che l'ex calciatore ha svelato di aver querelato Alfonso Signorini e la redattrice del suo magazine Chi:
Ma io sono diverso da chi subisce un’ingiustizia e sta zitto per convenienza: se ledi la mia immagine, te la faccio sudare. Ti puoi chiamare anche Signorini, che ho fatto rinviare a giudizio per diffamazione insieme a Patrizia Groppelli a causa di un articolo pubblicato su Chi in cui venivo definito un uomo da tenere lontano, tutti muscoli e poca sostanza. Ad aprile ci sarà la prima udienza.
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