Si è da poco conclusa la quattordicesima edizione di Ballando con le Stelle, ma di certo non si cono conclusi gli impegni televisivi di Milly Carlucci: la conduttrice è la padrona di casa de Il Sogno del Podio, un inedito docu-talent dove a gareggiare sono giovani talenti europei che ambiscono a diventare direttori d'orchestra.
Il Sogno del Podio va in onda ogni giovedì sera, in prima serata, su Rai5. La puntata d'esordio - andata in onda lo scorso 6 giugno 2019 - ha fatto registrare ascolti positivi alla rete: con lo 0,5% di share ha pienamente superato la media ascolti della prima serata del Canale 23.
Proprio in occasione di questo nuovo impegno, abbiamo avuto la possibilità di intervistare Milly Carlucci per chiederle qualcosa in più su Il Sogno del Podio e sulla ultima stagione di Ballando con le Stelle. Qui di seguito, l'intervista a Milly Carlucci.
Partiamo dal nuovo progetto: Il Sogno del Podio. È la prima volta che la tv italiana si approccia ad un docu-talent. In cosa consiste?
È il racconto di una competizione per giovani direttore l'orchestra che hanno dal 18 e i 30 anni e sperano di conquistare il premio finale: un contratto di 1 anno come assistente del direttore della London Symphony Orchestra, forse l'orchestra numero uno al mondo in questo momento. È un premio che cambia la vita e apre le porte ad una carriera internazionale Questa Competizione si svolge da 28 anni a Londra ed è la Donatella Flick Conducting Competition.Qual è il suo punto di forza de Il Sogno del Podio?
Il punto di forza é mostrare il talento di questi giovani, le loro emozioni, la loro storia fatta anche di sacrifici e la grande disciplina. Il tutto mentre seguiamo una vera e propria "gara" con prove a sorpresa, giuria ed eliminazioni . La sfida é raccontare in chiave pop un mondo così particolare. Uno stimolo anche per i ragazzi italiani a mettersi in gioco nutrendo il proprio talento con lo studio e l'applicazione.Da poco si è conclusa la 14esima stagione di Ballando con le Stelle. Una edizione elogiata sotto molti punti di vista fra cui anche la resa in ascolti insidiata da concorrenza agguerrita, salti di palinsesto e spostamenti in giorni inconsueti. Quali conclusioni trae da tutti questi movimenti?
É stata un'avventura incredibile. Una sfida vinta grazie a un gruppo straordinario. La doppia semifinale poteva mandarci fuori giri e invece siamo riusciti nell'impresa. La conclusione é che non bisogna mollare mai e far diventare una criticità un'opportunità per misurarsi con se stessi.Per Ballando è il momento di spostarsi al venerdì?
Il giorno di messa in onda lo decide la Rai. Il nostro dovere é fare uno spettacolo che appassioni il pubblico. E credo che ci siamo riusciti.A vincere Ballando 14 è stato il vichingo Lasse Matbeg. Quando lo ha assoldato si aspettava questo suo percorso tutto in ascesa? E quali sono le sue condizioni di salute dopo l'incidente avvenuto in finalissima?
Per fortuna Lasse sta bene. L'operazione é riuscita alla perfezione. Ora con la riabilitazione tornerà come nuovo. Abbiamo scommesso su di lui. Certo, era impensabile potesse entrare così nel cuore degli italiani. E la sua maestra Sara Di Vaira é stata fondamentale. Insieme hanno creato qualcosa di magico...Si parla già di un Ballando con le Stelle 15…
Meno male che se ne parla! Sarà la Rai a comunicarlo, ma già sappiamo quando ripartiremo...… Ma si parla anche della ricerca di nuovi maestri. Forse qualcuno degli storici "pro" ha deciso di lasciare la trasmissione?
I nostri maestri sono fantastici ma noi ci guardiamo sempre intorno. Dobbiamo trovare l'anima gemella per ogni concorrente e dobbiamo farci trovare pronti. E poi ogni anno facciamo qualche innesto. Lucrezia Lando e Mia Gabusi sono entrate nelle ultime edizioni, così come Luca Favilla. E hanno fatto un buon lavoro.A proposito di "pro", il Ballando con le Stelle italiano ha spesso fatto da apripista per molte idee poi riproposte nelle varie edizioni straniere: dalle maratone di ballo alla same sex dance. Questo esser "copiata" la inorgoglisce?
Ebbene sì, lo confesso. Abbiamo una durata più lunga e così abbiamo inserito tanti elementi che nel format non ci sono: dal Ballerino per una Notte, alle prove a sorpresa e con i parenti. Dai, posso dirlo: é una bella soddisfazione per me è il mio gruppo di lavoro.E rimanendo in tema, a fine 2018 negli USA la ABC ha prodotto la prima edizione di Dancing With the Stars JUNIORS, che è sostanzialmente il nostro Ballando con le Stelline, no?
Noi Ballando con le Stelline lo abbiamo inaugurato nel 2006 e ha avuto altre edizioni. Poi abbiamo introdotto Ballando on the Road che include tante forme di ballo per tutte le età.Se il prossimo Ballando con le Stelle potesse godere di un budget particolarmente ricco, cosa le piacerebbe aggiungere o potenziare del programma?
Non lo dico. Ma di idee ne abbiamo tante…Molti sperano in una striscia daytime (stile reality) per Ballando con le Stelle. Potrebbe essere fattibile?
Sono anni che ne parliamo! Ma devo dire che grazia alla splendida sinergia con Storie Italiane, Vita in Diretta, Vieni da Me e alla grande attenzione del TG1 e di altri programmi, é come se avessimo avuto più di una striscia. É stato un lavoro doppio per noi ma abbiamo trovato disponibilità e professionalità che ha fatto bene a Ballando e agli altri programmi. Anzi ne approfitto per ringraziarli.Escludendo Ballando con le Stelle, qual è stata la più grande soddisfazione che si è presa nel corso della sua carriera?
La più grande é quella di aver tramutato una passione nel mio lavoro.Oltre a Il Sogno del Podio e alla futura edizione di Ballando on the Road / con le Stelle, ha parlato di un possibile ulteriore nuovo programma. Sappiamo che vige molto riserbo su questo progetto. Possiamo per lo meno chiederle se sarà un altro talent vip?
Ma quanto ne volete sapere!? Se dico tutto subito poi che gusto c'é? Ancora nulla é certo ma credo che ci siano le condizioni per fare un buon lavoro. Sarà la Rai a decidere come e quando comunicarlo. A parte che spesso riuscite a sapere le cose prima che accadano...Ringraziamo Milly Carlucci e il suo gentilissimo ufficio stampa per questa intervista.
Nessun commento
Posta un commento