Quando conduttori e conduttrici vengono additati di fare una tv trash, molti di loro si difendono dichiarando che la televisione non dev'essere educativa ma solo di compagnia. Ebbene a smentire questa sonora stupidaggine c'ha pensato qualche giorno uno studio psicologico realizzato dall'American Economic Review con una lunga relazione di 32 pagine diffusa da aeaweb.org. In questo studio viene spiegato che Mediaset è complice della deriva populista che i giovani-adulti hanno maturato nella loro fede politica. E ad esser maggiori responsabili di questa "devianza" sono principalmente i programmi tv d'intrattenimento e la pubblicità.
Nello studio realizzato dai ricercatori Durante, Pinotti e Tesei è stata ripercorsa la storia della tv italiana dagli Anni '80 passando poi a quella degli Anni '90 (l'annata del boom della Fininvest, 49 persone su 50 guardavano Canale5 - bambini compresi). Secondo gli studi, la programmazione Mediaset composta da molti cartoon, serie tv, film, programmi spazzatura e pochissimi programmi educativi, d'informazione politica o di educazione avrebbe posto le basi in questo processo di "populizzazione" degli spettatori, in netta contrapposizione con la mission educativa della Rai.
A testimonianza di questo ci sono anche alcuni esperimenti. Uno di questi riguarda una sorta di test invalsi con quesiti di tipo cognitivo e psicologico; da questo test è uscito fuori che i giovani che guardano con maggior frequenza i canali Mediaset hanno registrato fra il +8 e il +25% di possibilità di ricevere un voto più basso rispetto quello dei coetanei non esposti in maniera così marcata alla tv commerciale. In questi soggetti, inoltre, è stato riscontrato uno scarso livello di interesse alla politica.
Un test - legato ai giovani maggiorenni degli Anni '90 - che però altri non sono che l'elettorato quarantenne del 2019. Lo studio del AER sottolinea inoltre che questo trend potrebbe tranquillamente esser stato protratto nel tempo e che l'intrattenimento Mediaset potrebbe aver modificato le coscienze degli attuali giovani-adulti, spingendo gli elettori del nostro secolo ad una deriva ultra-populista, ovvero direzionandoli a partiti di Destra (Lega e Forza Italia, che al Governo han pasteggiato per un ventennio) ma anche al Movimento 5 Stelle.
La TV influisce sulla politica anche quando non tratta direttamente di temi politiciHa chiosato Benjamin Olken - professore presso l’Istituto di Tecnologia del Massachusetts - in merito a questo studio.
Fra le conclusioni tirate da questo incredibile studio, c'è anche un dato molto sorprendente: la tv commerciale atrofizzerebbe il senso civico dei cittadini in maniera particolarmente drastica. Una chiave di lettura che fa riflettere soprattutto in virtù dell'attuale caos politico che vive l'Italia e il suo elettorato social-addicted.
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