È ufficialmente crisi attorno al Festival di Sanremo 2021. Il direttore artistico Amadeus ha più volte chiesto e spiegato le sue intenzioni circa la sua necessità di voler realizzare un festival "normale", con pubblico in sala, giornalisti e persino performance in esterna. Premesse e parole molto belle ma che da circa dieci giorni si stanno scontrando con i rappresentati di categoria delle varie figure coinvolte con Sanremo 2021.
Vi abbiamo già raccontato qualche giorno fa che i pubblicitari hanno espresso importanti perplessità circa l'operazione Crociera Salva Pubblico. Oggi arriva anche un accorato appello da parte della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) che - a firma del suo presidente Enzo Mazza - striglia Amadeus e l'organizzazione di Sanremo 2021 con una lunga lettera apparsa su AdnKronos.
Eccola:
Con l’ultimo DPCM che scadrà il 5 marzo, ovvero in piena settimana del Festival, è evidente che la Rai debba fornire con congruo anticipo un serio protocollo sanitario su Festival di Sanremo, che dovrebbe essere approvato dal CTS, così come è avvenuto, ad esempio, per i prossimi mondiali di sci a Cortina.
Il festival è un evento importante e sicuramente sarebbe un bel segnale di ripartenza farlo tutto in presenza ma è evidente che in questo momento, così rischioso, si possa realizzare solo un progetto esclusivamente televisivo. Sono esclusi per i nostri artisti scenari con palchi esterni, passerelle con pubblico, stand di sponsor e radio e incontri stampa. Tutto dovrà avvenire in streaming come accade oggi in qualsiasi altro evento, a partire dal Festival del Cinema di Berlino.
La primaria preoccupazione non può essere in questo momento quella relativa al pubblico in presenza o le sale stampa in presenza. Al primo posto c'è la necessità che Rai comunichi con urgenza un serio protocollo certificato per artisti e operatori del settore, che garantisca la massima sicurezza onde evitare rischi sanitari in ogni area della produzione e dell’ospitalità. Gli artisti coinvolti sono gli unici senza i quali il Festival davvero non si può fare.
Poi, la chiosa finale di Mazza della FIMI verso la Rai:
Al Festival, per come è stato finora calendarizzato, mancano 6 settimane, cioè siamo già in grave ritardo. Eppure, allo stato non è giunta ancora nessuna comunicazione in merito a tamponi, gestione delle prove e gestione del personale delle case discografiche. Non c'è un altro minuto da perdere, se il Festival vuole andare in onda dal 2 al 6 marzo.
Come si muoveranno Amadeus e i suoi sodali questa volta?
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