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I 10 PEGGIORI programmi tv del 2021

Ecco l'elenco delle 10 trasmissioni tv che noi di BlogTvItaliana.it abbiano eletto le peggiori del 2021.

giovedì 23 dicembre 2021

/ by Tv Italiana

PEGGIORI programmi tv del 2021

Non c'è fine dicembre senza la nostra consueta lista dei peggiori programmi tv dell'anno 2021. E anche questa volta, qui a BlogTvItaliana.it non ci siamo risparmiati con delle bonarie critiche e segnalazioni su quelli che sono stati gli show televisivi che meriterebbero una rimodulazione totale o - se preferite - la cancellazione definitiva dai palinsesti televisivi. Il nostro elenco qui di seguito.

1. Star in the Star
Partito sotto una cattiva Stella, il paragone troppo facile con le trasmissioni della concorrenza Tale e Quale Show ma soprattutto Il Cantante Mascherato ha fin dal principio messo in cattiva luce il programma che ha comunque dimostrato molti problemi. A cominciare dalla conduzione troppo disordinata di Ilay Blasi, passando per una giuria poco incisiva e fino ad arrivare alle performance messe in scena sul palco fra labiali quasi inesistenti, maschere particolarmente terrificanti e messe in scena non propriamente da grande varietà. Mediaset ha azzardato l'acquisto di questo format nonostante la versione originale tedesca sia stata un flop senza precedenti... e gli azzardi spesso si pagano a caro prezzo.

2. Grande Fratello VIP
Fra GF VIP 5 e GF VIP 6, Alfonso Signorini ha largamente dimostrato come NON si devono fare i reality show. Mesi e mesi di situazioni palesemente costruire a tavolino e false, raccomandazioni e tifoserie fatte persino da chi dovrebbe essere per lo meno imparziale, la giustificazione delle peggio bestialità (bestemmie, insulti omofobi e razzisti fra gli altri). C'è stato persino il tempo di supportare le teorie anti-abortiste a nome di una intera trasmissione che si è poi dovuta dissociare. Colpo di teatro (dell'orrore) è andato in scena il 1^ gennaio 2021 quando, davanti ad una disperata Maria Teresa Ruta, Signorini ha elencato con toni urlati l'elenco dei vip deceduti. Una qualsiasi rete televisiva dotata anche solo di un pizzico di buon senso avrebbe mandato via Signorini dopo la catena così imbarazzante di strafalcioni. Perché se è vero che i reality formano una piazza allora questi ultimi due GF VIP sono il guano che la attraversa.

3. Da Grande
Arrivare in Rai per rinnovare il linguaggio era il tema. Lo svolgimento però ha lasciato a desiderare. Un programma da penna rossa per Alessandro Cattelan e il suo Da Grande che forse di grande ha avuto solo le pretese. Lo show è stato un grande surrogato di quello che per sette anni è stato E Poi C'è Cattelan: un talk di seconda serata con sketch, interviste e momenti di spettacolo. Da EPCC, oltre ad aver copiato una buona parte di ospiti, è stato trafugato anche il conduttore, gli autori, la società di produzione e il persino alcuni dei giochi allestiti in studio. Praticamente un totale deja-vu. E a corollario di questo sonoro fallimento c'è anche l'inesistenza di un vero pubblico di riferimento (genitori? teenager? famiglie? Non s'è capito).

4. Defilippi landia
Non basterebbero quindici paragrafi per elencare l'imbarazzante contenutistica che fino a sette giorni su sette Maria De Filippi ci ha propinato su Canale5. Tu Si Que Vales dovrebbe proporsi come lo show del talento è diventato un minestrone di qualsiasi cosa (dai non talenti ai momenti di trash insensato, parolacce, scherzi e chi più ne ha più ne metta),; Temptation Island ha portato in tv il racconto più tossico possibile legato all'amore; Uomini e Donne promuove tutte le settimane atteggiamenti pessimi, come il bullismo fino a toccare la vetta del revenge porn; C'è Posta per Te continua a fomentare nel 2021 i mille stereotipi beceri sul meridione ignorante e geloso o sui diversamente abiti ritratti come tirchi (per cui è partita anche una pesante lettera da parte di associazioni nazionali) e dove panacea a qualunque male o lutto è una mazzetta di soldi nascosta in una bustina o in una scatola; all'appello non può mandare Amici, talent che oramai disincentiva il vero talento a discapito di mille siparietti costruiti a tavolino per narrare amori o faide molto ridicole. E stendiamo un velo pietoso sui mille cambi di regolamenti attuati su una gara che oramai è diventato un circo.

5. Antonino Chef Academy
Ma a che pro produrre un programma che è a tutti gli effetti un bruttissimo clone di Masterchef quando c'è già Masterchef sullo stesso canale? Questo è uno dei tanti interrogativi attorno al talent show cripto-accademico di Sky Uno presieduto da Antonino Cannavacciuolo, in cui nemmeno lo stesso chef-conduttore sembra crederci davvero. Lento, senza alcun pathos, scontato,  prova di squadra che sanno di già visto: una escalation di cose che portano il format (!) ad essere totalmente anonimo e a passare inosservato fra le mille repliche proposte nei palinsesti del canale pay.  A dirlo sono anche gli ascolti (finiti anche sotto lo 0.4% di share).

6. X Factor
La fallimentare ultima (ma a quanto pare non ultima) edizione di X Factor Italia mette nero su bianco il fatto che un programma tv può avere tutto il budget del mondo ma, se contenutisticamente non si rinnova davvero, cadere immediatamente nel baratro della noia. Perché è stata proprio la noia il filo conduttore di una edizione che ha cercato in tutti i modi di risvegliare un pubblico oramai addormentato dopo le prime tre puntate di Audition. Doppie eliminazioni, ospiti di nicchia e grandi star, nuovo conduttore, imbarazzante rottura delle categorie: tutto cambia affinché nulla cambi davvero. E i risultati si sono visti. Più che far calare il sipario, su X Factor è il caso di metterci proprio una bella croce sopra.

7. Game of Games
Una delle grosse piaghe della tv italiana è quella di acquistare dall'estero programmi tv costruiti sulle spalle di uno specifico conduttore. Un concetto sbagliato fin dal principio, che ha portato al fallimento prima Vieni da Me con Caterina Balivo e poi Game of Games con Simona Ventura. Perché, senza nulla togliere alla Balivo e alla Ventura, nessuna di loro è minimamente paragonabile a EllenDegeneres, sia per il modo di conduttore e sia per il contesto televisivo in cui si travano a lavorare. Ve lo ricordate quando Gerry Scotti fu messo a condurre Avanti un Altro prendendo il posto di Paolo Bonolis? Ecco, un disastro. Quindi non ci stupisce che Game of Games - oltre al catastrofico flop di ascolti - non sia riuscito affatto bene nemmeno da un punto di vista contenutistico. In più, ci chiediamo, perché imporre dei vip in studio con la ovvia necessità di dove poi cambiare le regole del gioco? Le regole originali funzionavano già alla perfezione...

8. Il Punto Z
La versione televisiva de Il Punto Z è stato uno dei punti più bassi di Italia Uno: una mini rubrica talmente tanto snobbata da necessitarne la chiusura dopo poco più di un mese. Nel suddetto minishow della durata di circa 3 - 5 minuti, il giovane influencer meneghino si ritrovata in uno studio virtuale a commentare con presunta sagacia le scorribande dei concorrenti de L'Isola dei Famosi. Peccato però che il suo commentary è risultato allettante quanto una televendita di Maria De Filippi: fisso, al centro dello studiolo, a leggere il gobbo con una finta intensità e poco trasporto. Siamo sicuri che a Zorzi fregasse davvero qualcosa di commentare le vicissitudini dei naufraghi? Sicuramente non è fregato nulla di Zorzi ai telespettatori di Italia Uno.

9.  La Caserma
È indubbio che Il Collegio sia diventato a tutti gli effetti un modello e dunque un caso di successo che molte reti (fra cui la stessa Rai2) hanno cercato a più riprese di replicare. Il tentativo più terribile in questo attacco dei cloni è senza dubbio La Caserma: un reality ambientato nella leva militare con protagonista giustamente neo-maggiorenni. Il programma si è realmente "distinto" per le poche idee originali e, fra l'altro, sviluppate anche parecchio male. Sperando che la seconda stagione già commissionata sia scritta meglio e abbia un po' più di contenuto, ci auguriamo che il programma trovi davvero un linguaggio tutto suo perché l'effetto copia-incolla con Il Collegio a più riprese è stato parecchio imbarazzante. PS: giusto punire i cadetti più indisciplinati, ma forse è il caso di escogitare di pensare ad idee più creative oltre alla solita serie di flessioni riproposte come inutile tormentone in troppe puntate.

10. Striscia la Notizia
Qualcuno dovrebbe spiegarci cosa ci fa ancora Striscia la Notizia nell'access prime time di Canale5. Oltre al fatto che prende legnate dai Soliti Ignoti praticamente tutti i giorni da anni (e solo questo per una rete commerciale è un allarme rosso), il fake tg di Antonio Ricci è diventato un concentrato di pattume televisivo della peggio specie. E non vogliamo soffermarci sull'ovvio come la presenza di vallette mute ancora oggi nel 2021 o i disagio di vedere un biker giustiziere che lamenta di esser stato preso a pugni dopo esser entrato nella tana di alcuni criminali. Il disagio vero lo si prova con l'imbarazzante rubrica RaiScoglio 24 dove ogni giorno - e spesso con teorie assurde - si attacca il network antagonista a Mediaset. Fra le tante rubriche riempitive (ma non era un tg satirico?) c'è l'onnipresente carrellata di pasticcini: video rubati illecitamente online e trasmessi in tv senza il consenso dei rispettivi creatori. E un programma che fa il bacchettone con gli altri ma che opera nell'illecito è veramente una barzelletta.

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