La Luce nella Masseria: la trama del film sulla nascita della TV in Italia
I Rondinone, con la loro grande masseria non distante da Matera, sono protagonisti della storia. Si tratta di una famiglia numerosa e unita che, sotto la guida del patriarca Eustachio (Renato Carpentieri), ha sempre fatto fronte comune alle avversità e da decenni lavora la terra e vive dei frutti della propria fatica. Una vita dura, a volte durissima, ma per l’undicenne Pinuccio (Giovanni Limite) è impastata di magia e di sogni, come quello di avere un televisore, che nel 1962 si possono permettere solo le poche famiglie benestanti della città. È dal suo punto di vista che seguiamo le vicende.
L’eroe di Pinuccio è suo zio Vincenzo (Domenico Diele): il più forte, il più simpatico ma anche il più moderno e al passo con i tempi. Essendo anche un bel ragazzo, è conteso da due donne: Giuseppina e Imma (Aurora Ruffino). Un giorno però lo zio si accascia a terra. La diagnosi è grave: sclerosi multipla. Costretto a smettere di lavorare nei campi, Vincenzo presto si ritrova su una sedia a rotelle. Pinuccio guarda sgomento la trasformazione del suo supereroe e assiste al disfacimento della sua vita sentimentale: mentre la prorompente Giuseppina s’impaurisce e si allontana, la timida Imma viene “rifiutata” dal giovane che non vuole rovinarle il futuro. La famiglia, preoccupata per il futuro di Vincenzo, gli compra una tabaccheria in città, proprio accanto a un negozio di televisori che diventa meta fissa di Pinuccio.
La malattia di Vincenzo, la decisione di un altro fratello di lasciare la vita dei campi a favore della fabbrica e la morte del patriarca Eustachio innescano i litigi legati all’eredità e portano la famiglia Rondinone a valutare la vendita della masseria a Mariano: un imprenditore che si dice abbia fatto fortuna vincendo alla Lotteria Italia e che vuole costruirvi una fabbrica di cemento. A seguito delle divisioni oramai insanabili si decide per la vendita. E la data del passaggio di proprietà viene fissata al 7 gennaio 1963. È chiaro a tutti che, una volta venduta la proprietà di famiglia, nessuno avrà più occasione di riallacciare i rapporti con gli altri e ognuno andrà avanti per la propria strada. La notizia della vendita della masseria e la disgregazione della famiglia fanno precipitare Pinuccio in un grande sconforto.
Anche Vincenzo, che nel frattempo ha avuto il coraggio di sfidare il futuro accanto a Imma, capisce che non si può mollare così. Che bisogna far di tutto per riunire la famiglia. Ecco allora l’idea: forse niente è perduto e la masseria può ancora essere la casa dove lavorare e vivere tutti insieme. Vedere i figli di nuovo felici farà riscoprire il valore delle relazioni umane e familiari. A guardarla oggi, una storia così sembra una fiaba. Una meravigliosa fiaba che merita di essere raccontata per coloro che ne hanno memoria, ma anche per coloro che non riescono a immaginarla e potrebbero scoprirla.
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