Volevo chiedere a @serenabortone3 se condivide le parole del suo ospite a #CheSarà:
— GigiGx (@GigiGx) February 12, 2024
"#Napoli è rimasta ai Borboni" (=Medioevo)
"Napoli usa dialetto come lingua" (=non parlano italiano)
"Napoli non conosce nulla fuori dai suoi confini" (=popolo di ignoranti)#Geolier pic.twitter.com/l9JjWpuoGw
Se già in queste ore le polemiche in Rai non fossero abbastanza, ci si mette anche Serena Bortone a creare un nuovo caso da cartellino rosso. Nel corso della puntata di domenica 11 febbraio 2024 del suo Che Sarà, la conduttrice ha discusso del Festival di Sanremo e dei suoi protagonisti assieme a due ospiti: Roberto D'Agostino, responsabile del portale "cafonal" Dagospia, e Peter Gomez de Il Fatto Quotidiano. Mai interrotti o smentiti dalla conduttrice, i suoi due opinionisti si sono cimentati in offese razziste nei confronti dei cittadini di Napoli oltre ad un doppio imbarazzante outing su due dei volti della kermesse ligure.
Che Sarà: da Serena Bortone offese ai napoletani
Parlando del secondo posto di Geolier e dei fischi subiti in sala dopo la serata Cover di Sanremo 2024, Roberto D'Agonisto ha raccontato la sua visione dei fatti:
Il Festival di Sanremo 2024 ha dimostrato che il nostro Paese non ha il senso di sentirsi uno stato. Nel nostro Paese non c'è l'unità d'Italia. Perché Napoli non riconosce l'Italia. Geolier è importante perché ti fa capire che vince una di Matera, Basilicata, Lucania, ancor più giù di Napoli e... però lei canta in italiano. La lingua è la nostra identità. Lui invece canta in napoletano stretto, non è riconosciuto dagli altri e quindi torna quell'Italia divisa fra Montecchi e Capuleti, di Bartali contro Coppi. Noi siamo un Paese che non riconosce l'unica del nostro stato... E quindi c'è la ribellione del Nord contro il Sud.
E aggiunge:
Anche perché, questo è importante da dire: Napoli è rimasta nella sua napoletanità. Il loro non è un dialetto: la usano come lingua. Non riconosce quello che c'è al di fuori della sua autostrada. Napoli ha solo Napoli: ascolta canzonette napoletane, va al teatro in napoletano, al cinema napoletano...
Io ho avuto a che fare per tanti anni con Luciano De Crescenzo, lui mi parlava sempre di Napoli. E io una volta gli ho chiesto: "Tu sei di Napoli, no? Ma vivi a Roma. Perché non te ne torni a Napoli?". Lui sai cosa mi rispose? "Perché io amo vivere in provincia!". Napoli sta ai Borboni ancora...
Parole di una bassezza unica che descrivono gli abitanti di Napoli come un popolo rimasto al Medioevo, non in grado di parlare o di capire l'italiano e che vive una forte ignoranza (al punto tale da non recepire quello che c'è fuori dai confini della loro città). A seguire c'è stato un outing senza senso fatto sulla pelle di Mahmood e Marco Mengoni.
“#Mengoni e #Mahmood sono gay dichiarati”, il doppio outing di Roberto D’Agostino e Peter Gomez durante #CheSarà pic.twitter.com/doGnWS7cEx
— ApocaFede (@DrApocalypse) February 12, 2024
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