Antonino Cannavacciuolo torna a girare in lungo e in largo l'Italia con i nuovi episodi di Cucine da Incubo: il make over factual in onda dal prossimo giovedì 16
maggio in esclusiva su Sky Uno con la decima edizione italiana. Dopo aver borbottato sui piatti dei concorrenti di Mastercher, per lo chef è tornato il momento di tornare a fare visita ai ristoranti più disastrosi e fallimentari dello Stivale con la missione di rimetterli in salute, grazie ai giusti consigli, ad un nuovo menù conciso e gustato oltre all'immancabile rinnovamento della struttura ristorativa. In
questo ciclo di episodi, Cucine da Incubo 2024 raggiungerà sette nuove città: Scarlino Scalo (Grosseto), Tursi (Matera), Avezzano (L’Aquila), Rivoli (Torino), Marano sul Panaro (Modena), Tropea
(Vibo Valentia) e Pavia. Il primo ristorante che Cannavacciolo proverà a salvare sarà
“Il Rifugio del Ghiottone”, attività di Scarlino Scalo, in provincia di
Grosseto. Nel prossimo paragrafo, le bio dei ristoranti protagonisti delle puntate di Cucine da Incubo 2024.
Cucine da Incubo 2024: i ristoranti visitati da Antonino Cannavacciuolo
Prima puntata – IL RIFUGIO DEL GHIOTTONE (Scarlino Scalo)
Yaqueline
è nata a Cuba ed è cresciuta con il mito di Raffaella Carrà. Da sempre
ha un sogno: aprire un ristorante. Così, inseguendo il suo idolo, arriva
in Italia e con tanta fatica riesce anche a raggiungere il suo
obiettivo: nasce “Il Rifugio del Ghiottone”, locale in cui Yaqueline
mette tutta la sua passione e tutto il suo tempo. Al suo fianco ci sono
il figlio Rafael e il compagno Francesco, che la aiutano quando staccano
dalle loro principali attività.
Purtroppo, però, i risultati
sperati non arrivano: ogni sera il servizio inizia con ottimismo, la
donna canta mentre lavora tra pentole e fornelli, ma quando arrivano i
clienti il buonumore si tramuta in stress e ansia e i tempi diventano
biblici. In genere tutta la tensione per il servizio si riversa su
Francesco, che diventa il suo bersaglio per atteggiamenti scontrosi e
parole pesanti. Per Antonino la missione sarà davvero complicata: dovrà
da una parte riaccendere la fiamma della passione in Yaquelin ma anche
rimettere pace in un rapporto che giorno dopo giorno sembra
scricchiolare sempre di più.
Seconda puntata - IL LIMONCELLO (Tursi)
A Tursi, centro lucano a pochi chilometri dal mar Ionio, in provincia di Matera, c’è il ristorante “Il Limoncello”: un’attività a gestione famigliare, che da sempre vede impegnata al suo interno l’intera famiglia Tarulli. Attualmente la disposizione è la seguente: Gino, il papà, è il titolare e gestisce la cucina insieme a sua moglie Teresa, in sala ci sono i figli Mariagrazia e Giuseppe. Il protagonista assoluto del locale è il “capofamiglia”: in sala, infatti, Gino tira fuori delle sorprendenti doti da artista, intrattenendo gli affamati clienti con improvvisati spettacoli musicali; in cucina, invece, si trasforma, e prendono la scena urla e rimproveri nei confronti dei familiari: un clima che chiaramente sta danneggiando il ménage famigliare ma anche il ristorante. All’origine di questo “sdoppiamento”, però, c’è un trauma: Gino ha recentemente perso il fratello, che da sempre gestiva “Il Limoncello”, e da allora lui ha deciso di prendere il suo posto ai fornelli, non sopportando che nessuno prenda il posto che in origine era dell’amato fratello.
Terza puntata - IL LAGHETTO (Avezzano)
Ad Avezzano, in Abruzzo, sorge il ristorante “Il Laghetto” che si trova proprio a due passi da un laghetto di pesca sportiva. Sulla carta la titolare e cuoca del locale è Annamaria, anche se la sua leadership è messa continuamente in discussione dal marito Settimio, abituato ad usare il pugno di ferro per farsi rispettare. Un atteggiamento che indispone il personale al lavoro nel locale. fatta eccezione per il pizzaiolo Erminio, lo staff è composto da un team totalmente al femminile che mal sopporta il carattere burbero e autoritario di Settimio. Arrivando nel ristorante, Antonino trova una spaccatura interna allo staff che si ripercuote anche sulla qualità del servizio e soprattutto dei piatti che non hanno quel carattere rustico che ci si aspetta da un locale come “Il Laghetto”… e per salvare il ristorante dovrà obbligare il rigido Settimio a smussare più di un aspetto del suo carattere.
Quarta puntata - AI TETTI BLU (Rivoli)
A una manciata di chilometri dalla città di Torino, nel paese di Rivoli, c’è il ristorante “Ai Tetti Blu”. Agli abitanti della zona, il nome riporta alla mente un’attività storica: aperto da anni, dopo essere stato un punto di riferimento nella provincia ora non naviga in buone acque. Enrica ha fondato il ristorante insieme al marito Tony, e dopo la morte dell’uomo è stata raggiunta nella gestione dalla nuora Loredana e dai figli Alessandro e Davide. E proprio il rapporto complicato tra i due è il cuore del problema: spesso più concentrati sui litigi e sulle offese reciproche che sui piatti, perdono di vista il business dell’attività familiare, creando una situazione che non fa altro che ridurre al minimo la voglia di lavorare di Enrica, che soffre nel vedere i figli comportarsi così. Eppure nel loro rapporto c’è qualcosa di strano, perché l’affetto fraterno sembra solo nascosto tra le incomprensioni e le beghe quotidiane che pian piano si ingigantiscono…
Quinta puntata - IL DIAVOLETTO (Marano sul Panaro)
Poco più di 20 anni fa, a Marano sul Panaro (Modena), i coniugi Marino e Gabriella aprono il ristorante “Il Diavoletto”. Lei è una esperta pastaia, e nelle sue mani c’è il segreto che, secondo le intenzioni, dovrebbe rendere speciale questo ristorante. Da quel 2002 è passato tanto tempo, ora insieme a loro c’è anche il figlio Marcello, al timone della cucina. Marino e Gabriella vorrebbero ritirarsi dal lavoro ma non riescono davvero a staccarsi dalla loro “creatura”, tanto più che insieme a Marcello c’è la sua compagna Lisa che i due ‘suoceri’ non vedono di buon occhio: sotto una apparente tranquillità, la famiglia vive in un clima perennemente teso e nervoso, forse dovuto proprio al fatto che Lisa sia arrivata dopo il divorzio di Marcello dalla ex moglie. Eppure lei tiene tantissimo alla famiglia e al ristorante, tanto che è stata proprio lei a chiamare Antonino per provare a salvare “Il Diavoletto”. Perché le liti e le incomprensioni famigliari – e la mal sopportazione della nuova nuora – si stanno ripercuotendo sul ristorante, di giorno in giorno sempre più in crisi: Antonino dovrà alleggerire un menù basato su grassi e panna ma soprattutto sarà costretto a mettere in scena “un trucco” per costringere tutti a dire, una volta per tutte, la verità.
Sesta puntata - ANGELO DEL MARE (Tropea)
Vincenzo ha sempre fatto il pescatore e a Tropea, perla della costa calabrese, è una vera istituzione. Ad un certo punto, insieme alla moglie Ombretta, ha un’idea che gli sembra perfetta: portare il suo pescato direttamente in tavola, aprendo il proprio ristorante, a cui danno il nome “Angelo del mare”. Non sono professionisti della ristorazione, ma ci credono tantissimo: purtroppo per loro, però, ben presto la mancanza di esperienza nel campo si fa sentire, e per di più spesso non ricevono alcun tipo di aiuto dalla figlia Sonia che li lascia da soli in cucina. In realtà, la ragazza non è entusiasta di lavorare al ristorante anche e soprattutto per il comportamento del padre, il quale si rivolge al suo staff utilizzando continuamente sfottò e improperi, cosa che spesso avviene anche con i clienti. Vincenzo, dal canto suo, non è d’accordo con questa versione dei fatti, e anzi ha iniziato a fare dei video nei quali riprende il suo staff per metterne in evidenza gli errori. Una situazione che non si fa alcuna fatica a definire “disastrosa” e che porterà Antonino a evidenziare la necessità di un radicale cambio di rotta, altrimenti il destino per “Angelo del mare” sembra purtroppo inesorabilmente scritto…
Settima puntata - CA’ BELLA (Pavia)
La “Ca’ Bella” è un ristorante che a Pavia tutti conoscono: trenta anni fa chiunque volesse organizzare una cena romantica prenotava un tavolo al suo interno e lì poteva vivere una serata indimenticabile. Ora quel periodo d’oro è ahimè solo un lontano ricordo: a gestire il ristorante ci sono Barbara, che ha ereditato la “Ca’ Bella” dal padre, e suo marito Angelo, ex pasticcere, che nel corso degli anni ha trasformato il locale, passato da osteria romantica ad una sorta di “mensa” per lavoratori. Il ristorante oggi apre solo a pranzo e vive all’insegna del risparmio: l’offerta che propone nel menù è molto economica, ma economiche sono anche le materie prime utilizzate. A capo della cucina c’è il figlio della coppia, Giovanni, che non sembra intenzionato a prendere in mano la gestione dell’intero ristorante perché scoraggiato dal padre, che ha sempre da ridire sul suo operato. Al suo arrivo, Antonino capisce subito che il problema principale della “Ca’ Bella” è il rapporto difficile e all’insegna dell’incomunicabilità tra padre e figlio: per salvare il ristorante bisognerà salvare innanzitutto la loro relazione….
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