Presto lo rivedremo in tv al comando della ciurma di viaggiatori di Pechino Express 3 e noi abbiamo approfittato dell'occasione per porgergli qualche domanda sul programma - in onda del 7 settembre su Rai Due - e su tutto ciò che gli gira attorno: dalle opinioni dei social sui concorrenti in gara alle prime anticipazioni. Immancabile un parere sul toto-ascolti, sui rapper italiani e sulle fiction Tricolore. Qui di seguito, la nostra intervista esclusiva a Costantino Della Gherardesca.
Costantino Della Gherardesca, tornerai al comando di Pechino Express per il secondo anno consecutivo. Cosa ricordi con più piacere della precedente edizione?
Della seconda edizione ricordo con grandissimo piacere Hanoi, e tutto il Vietnam del Nord. L’eleganza dei nord-vietnamiti, che rifiutano l’estetica consumista che sta prevalendo nel resto dell’Asia, mi ha colpito moltissimo. Non ci sono shopping center pieni di ciarpame ovunque, e molte persone vanno ancora dal sarto. Non vedo l’ora di tornare ad Hanoi, da solo.
Parliamo invece di Pechino Express - Ai confini dell'Asia. Cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova avventura?
Dovete aspettarvi di ridere, innanzitutto. Poi vedrete dei posti spettacolari, in chiave completamente inedita. Quest’anno sarà molto più difficile per i concorrenti rispetto all’anno scorso, abbiamo deciso di alzare l’asticella in tutti i sensi.
Lo scorso anno il personaggio rivelazione del programma è stato indubbiamente la marchesa Daniela Del Secco D'Aragona. Chi sarà il personaggio cult di questa terza edizione? Molti puntano su Eva Grimaldi…
Eva Grimaldi è già culto, non so quanti di voi abbiano visto la pubblicità censurata di Calvin Klein che Steven Meisel ha fatto con Eva negli anni ’90. Quello spot, ed il genio di Meisel, hanno catturato lo spirito della Grimaldi più di quanto abbia fatto qualsiasi fiction o film. E a Pechino Express puntiamo a fare lo stesso: la comicità e perversione di Eva uscirà fuori grazie alla libertà che viene concessa nel programma.
Nelle scorse settimane, si è parlato molto di Angelina: la make-up artist transessuale nella coppia delle Cattive. Pechino Express ha cercato miratamente una concorrente trans per sensibilizzare il pubblico all'argomento? Oppure è stata una scelta del tutto casuale?
Angelina non è stata scelta in base alla sua sessualità. Angelina è una ragazza per bene, molto informata ed intelligente, che lavora nella moda come truccatrice d’alto livello. E’ stata scelta in base alla sua simpatia ed intelligenza. Io la conoscevo prima del programma, così come conoscevo La Pina. I curatori ed autori di Pechino Express l’hanno incontrata casualmente ed Angelina ha conquistato i loro cuori. All’inizio mi preoccupavo per lei, per via del suo lavoro in un ambiente che potrebbe guardare la televisione dall’alto in basso. Ma loro hanno insistito, ed Angelina ha fatto un training massacrante per l’avventura. Sono molto protettivo nei confronti di Angelina, ed oramai la vedo come una sorellina putativa. A Rai2 sono entusiasti di lei.
Sempre a proposito dei concorrenti, sui social ha spiazzato il pubblico la scelta di inserire una coppia di eterosessuali. C'è chi ha visto in questa scelta "dell'ironia un po' fuori luogo", chi una "provocazione stupida" e chi addirittura una "caduta di stile". Nel secolo scorso, era l'omosessualità in tv a suscitare questi commenti : Pechino Express propone il controsenso?
Ci sono stati veramente questi commenti? Io non li ho letti. Mi rendo conto che una coppia di uomini eterosessuali, ad un pubblico abituato ad Amici ed X Factor, potrebbe risultare un filino controcorrente ed ostica. Ma credo che alle signore la coppia degli eterosessuali farà piacere.
Clementino a parte, cosa ne pensi dei rapper italiani?
Adoro Noyz Narcos, è un artista di grandissimo talento. Mi piace anche Maruego. E’ molto importante il lavoro che fanno in Italia, ancora di più di quanto sia quello dei gruppi di rock d’avanguardia. Molti rapper in Italia sono una spina nel fianco dei musicisti collusi del mainstream, perché stanno combattendo per lo stesso mercato. In una Italia ideale Don Capucino sarebbe in cima alle classifiche al posto di Elisa o checc*zzonesò.
Piccolo spoiler. Ai confini dell'Asia torneranno la "busta nera" e la "bandiera nera”?
Si, torneranno, con molta sete di sangue. Ci tocca il toto-ascolti.
La scorsa stagione ha fatto fatica a raggiungere il 10% di share. Quest'anno riusciremo a tagliare questo traguardo? Il cast è molto forte…
La prima puntata è domenica 7 settembre. Successivamente, a partire dall’8, andremo in onda il lunedì, che è una serata molto difficile. La rete è straordinaria nella libertà che ci concede, ed abbiamo il nostro pubblico, tra cui molte persone che normalmente guardano solo le partite di calcio. La cosa importante al giorno d’oggi, per quanto mi riguarda, è il prodotto. Detto questo, ovviamente, se gli ascolti vanno male mi rinchiuderò in casa, staccherò tutti i telefoni, e farò delle scene di cordoglio che manco Sarah Bernhardt.
Cosa manca all'attuale tv italiana?
Ovviamente quello che manca cambia di giorno in giorno, assieme alla richiesta. Mi sembra che, grazie alla nostra voglia di imitare gli americani, le fiction siano già diventate uno status symbol, dietro le quinte. Quindi, grazie all’andropausa e l’ego dell’uomo italiano, i soldi per fiction girate bene, come Gomorra, li troveranno sempre di più. Secondo me manca l’intenzione di investire bene nella non-fiction, e manca la capacità di inquadrare l’attuale situazione sociale italiana, per poi rispecchiarla adeguatamente in televisione.
Della seconda edizione ricordo con grandissimo piacere Hanoi, e tutto il Vietnam del Nord. L’eleganza dei nord-vietnamiti, che rifiutano l’estetica consumista che sta prevalendo nel resto dell’Asia, mi ha colpito moltissimo. Non ci sono shopping center pieni di ciarpame ovunque, e molte persone vanno ancora dal sarto. Non vedo l’ora di tornare ad Hanoi, da solo.
Parliamo invece di Pechino Express - Ai confini dell'Asia. Cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova avventura?
Dovete aspettarvi di ridere, innanzitutto. Poi vedrete dei posti spettacolari, in chiave completamente inedita. Quest’anno sarà molto più difficile per i concorrenti rispetto all’anno scorso, abbiamo deciso di alzare l’asticella in tutti i sensi.
Lo scorso anno il personaggio rivelazione del programma è stato indubbiamente la marchesa Daniela Del Secco D'Aragona. Chi sarà il personaggio cult di questa terza edizione? Molti puntano su Eva Grimaldi…
Eva Grimaldi è già culto, non so quanti di voi abbiano visto la pubblicità censurata di Calvin Klein che Steven Meisel ha fatto con Eva negli anni ’90. Quello spot, ed il genio di Meisel, hanno catturato lo spirito della Grimaldi più di quanto abbia fatto qualsiasi fiction o film. E a Pechino Express puntiamo a fare lo stesso: la comicità e perversione di Eva uscirà fuori grazie alla libertà che viene concessa nel programma.
Nelle scorse settimane, si è parlato molto di Angelina: la make-up artist transessuale nella coppia delle Cattive. Pechino Express ha cercato miratamente una concorrente trans per sensibilizzare il pubblico all'argomento? Oppure è stata una scelta del tutto casuale?
Angelina non è stata scelta in base alla sua sessualità. Angelina è una ragazza per bene, molto informata ed intelligente, che lavora nella moda come truccatrice d’alto livello. E’ stata scelta in base alla sua simpatia ed intelligenza. Io la conoscevo prima del programma, così come conoscevo La Pina. I curatori ed autori di Pechino Express l’hanno incontrata casualmente ed Angelina ha conquistato i loro cuori. All’inizio mi preoccupavo per lei, per via del suo lavoro in un ambiente che potrebbe guardare la televisione dall’alto in basso. Ma loro hanno insistito, ed Angelina ha fatto un training massacrante per l’avventura. Sono molto protettivo nei confronti di Angelina, ed oramai la vedo come una sorellina putativa. A Rai2 sono entusiasti di lei.
Sempre a proposito dei concorrenti, sui social ha spiazzato il pubblico la scelta di inserire una coppia di eterosessuali. C'è chi ha visto in questa scelta "dell'ironia un po' fuori luogo", chi una "provocazione stupida" e chi addirittura una "caduta di stile". Nel secolo scorso, era l'omosessualità in tv a suscitare questi commenti : Pechino Express propone il controsenso?
Ci sono stati veramente questi commenti? Io non li ho letti. Mi rendo conto che una coppia di uomini eterosessuali, ad un pubblico abituato ad Amici ed X Factor, potrebbe risultare un filino controcorrente ed ostica. Ma credo che alle signore la coppia degli eterosessuali farà piacere.
Clementino a parte, cosa ne pensi dei rapper italiani?
Adoro Noyz Narcos, è un artista di grandissimo talento. Mi piace anche Maruego. E’ molto importante il lavoro che fanno in Italia, ancora di più di quanto sia quello dei gruppi di rock d’avanguardia. Molti rapper in Italia sono una spina nel fianco dei musicisti collusi del mainstream, perché stanno combattendo per lo stesso mercato. In una Italia ideale Don Capucino sarebbe in cima alle classifiche al posto di Elisa o checc*zzonesò.
Piccolo spoiler. Ai confini dell'Asia torneranno la "busta nera" e la "bandiera nera”?
Si, torneranno, con molta sete di sangue. Ci tocca il toto-ascolti.
La scorsa stagione ha fatto fatica a raggiungere il 10% di share. Quest'anno riusciremo a tagliare questo traguardo? Il cast è molto forte…
La prima puntata è domenica 7 settembre. Successivamente, a partire dall’8, andremo in onda il lunedì, che è una serata molto difficile. La rete è straordinaria nella libertà che ci concede, ed abbiamo il nostro pubblico, tra cui molte persone che normalmente guardano solo le partite di calcio. La cosa importante al giorno d’oggi, per quanto mi riguarda, è il prodotto. Detto questo, ovviamente, se gli ascolti vanno male mi rinchiuderò in casa, staccherò tutti i telefoni, e farò delle scene di cordoglio che manco Sarah Bernhardt.
Cosa manca all'attuale tv italiana?
Ovviamente quello che manca cambia di giorno in giorno, assieme alla richiesta. Mi sembra che, grazie alla nostra voglia di imitare gli americani, le fiction siano già diventate uno status symbol, dietro le quinte. Quindi, grazie all’andropausa e l’ego dell’uomo italiano, i soldi per fiction girate bene, come Gomorra, li troveranno sempre di più. Secondo me manca l’intenzione di investire bene nella non-fiction, e manca la capacità di inquadrare l’attuale situazione sociale italiana, per poi rispecchiarla adeguatamente in televisione.
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