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Striscia la Notizia querelata per diffamazione da corrispondente TG1

Striscia attacca da mesi la Rai su presunti sprechi: Claudio Pagliara del TG1 smentisce e querela.

mercoledì 10 febbraio 2021

/ by Tv Italiana
 
Mediaset sempre di più bersaglio di querele e sentenze legali. Dopo la condanna inflitta a Le Iene e le denunce piovute sulla concorrente del Grande Fratello VIP 5 Alda D'Eusanio, il Biscione dovrà affrontare anche querela sporta dal corrispondente del TG1 Claudio Pagliara nei confronti di Striscia la Notizia. 
 
Lo show condotto da Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti da alcune settimane sta mandando in onda una serie di servizi chiamati Rai Scoglio 24 in cui l'inviato Pinuccio prova a fare le pulci ai presunti sprechi economici perpetrati dalla Rai. Ma Rai Scoglio ha preso un granchio: nel servizio dell'8 febbraio 2021, infatti, Pinuccio si è speso con toni scandalistici accusando i tiggì Rai di sperperare 4 milioni di Euro l'anno per i servizi che TG1 e soci realizzato da New York. Nel servizio vengono anche citate spese che Rai terrebbe nascosta riguardante diarie, ristoranti e alloggi che la Tv d Stato pagherebbe ai giornalisti in trasferta.
 
Spese che però non esistono, stando alla smentita diretta di uno dei giornalisti coinvolti nel servizio. A prendere parole sulle accuse mosse da Striscia la Notizia, infatti, arriva a gamba tesa Claudio Pagliara (corrispondente per TG1 e Porta a Porta da New York):
La Rai non mi paga la casa a New York (una modesta one bedroom). Me la farò pagare da Pinuccio e Striscia la Notizia. Ho dato mandato al mio legale di querelarli per diffamazione. Cosa non vi dice la concorrenza? Che la sede Rai di New York lo scorso anno ha prodotto 4mila servizi.

In altri tweet (1 - 2 - 3), il corrispondente ha poi aggiunto:

Le note spese delle mie trasferte negli Stati Uniti gliele mostrerò volentieri in tribunale. Ora basta! Lavoro 18 ore al giorno. Querelo anche lei! [...] Solo in Italia una emittente privata si permette di gettare fango impunemente sulla concorrenza. [...] Quando è la concorrenza a infangare, la cosa diventa grave. E io non sono abituato a fare spallucce.

In attesa di conoscere come si evolverà l'ennesima diatriba giudiziaria che vede accusata Mediaset, al Gabibbo non resta che diventare rosso dalla vergogna (o più rosso di quanto già non lo è).

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