Lo scorso 29 marzo vi avevamo parlato dell'ultimo capitolo della guerra che il Biscione sta intentando conto alcune piattaforme social: Mediaset sta continuando la battaglia sui diritti d'autore online dei suoi programmi tv e lo sta facendo anche con un accordo siglato da poco con Meta (la società dietro a Facebook e Instagram) che punterà a consolidare la tutela del diritto d'autore delle sue trasmissioni con un software con cui sarà possibile monitorare i re-upload "pirata" ed eventualmente cancellarli. Ma cosa succederà davvero quando il suddetto software lavorerà a pieno regime? Qualcuno che lavora in Mediaset ci ha dato indirettamente le prime spiegazioni sul caso...
Fra i feed arrivati ad un nostro tweet, abbiamo beccato anche una insolita discussione fra due utenti molto in vista: il creator @Ri_Ghetto e il Digital e Social Media Solution Manager di Mediaset Francesco Altomare. Davanti ai comprensibili dubbi dell'utente su quali controversie potrebbe generare questa pulizia di video-contenuti, il dipendente Mediaset ha spiegato quanto segue:
L’accordo è decisamente più sfaccettato (e molto meno naïf) di come lo state identificando. Libertà di meme e gif sarà garantita, sarebbe assurdo chiedere ai nostri utenti di memare sui programmi e poi buttargli giù i contenuti. Qui il discorso è differente: il caricamento indistinto di materiale video (anche di parecchi minuti) su piattaforme diverse da quella proprietaria. Su cui si eroga pubblicità, ovviamente. Se sei un creator, tranquillo, nessuno verrà mai a dirti nulla. Ma se ricarichi Uomini e Donne in 25 comodi blocchi da 2 minuti su Instagram, direi che il discorso è differente. La cosa di cui mi meraviglio è che veramente qui sono tutti esperti di digital, social network e aspiranti autori TV. Ma capire come funzionano davvero le cose, mai.
A quel punto, @Ri_ghetto chiede se la rimozione degli spezzoni dei programmi Mediaset non possa minare la viralità degli stessi programmi, che guadagnerebbero meno appeal agli occhi dei telespettatori finali. La risposta:
L’appeal dei programmi o i big like di chi pirata ore di contenuto originale? Questo è il punto. Rights Manager (è il nome del software che permettere di scandagliare il web, ndr.) permette di impostare cosa, come e quanto. Ti ripeto, qui non si parla dei 10 secondi o della gif di Tina che ride, qui si parla di altro.
Oltre ad invitarvi a recuperare tutta la discussione fra i due (che trovate qui e qui), i dubbi sul caso sono ancora tutti apertissimi. Ad esempio:
- il softtware segnalerà e cancellerà preventivamente tutti i video sopra un determinato minutaggio?
- Le singole segnalazioni partiranno da una persona fisica che controllerà e approverà ogni rimozione oppure sarà tutto affidato ad un sistema automatizzato?
- E nell'ottica in cui ci sia un addetto Mediaset dietro alle segnalazioni, chi tutela il diritto di cronaca e il diritto di critica? Mediaset potrebbe far sparire post scomodi sfruttando la possibilità di far cancellare contenuti con immagini tratte dai suoi show.
Ma soprattutto molti si chiedono se davvero Mediaset sia disposta a barattare le visibilità generata dalle numerose pubblicazioni "pirata" (che generano dibattito online e interesse sui suoi titoli) con la possibilità di guadagnare pochi denari dalla visualizzazione degli spazi pubblicitari sulla piattaforma Mediaset Infinity.
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