L'amatissima quinta stagione della fiction di Rai Due Rocco Schiavone fu connotata da una serie di polemiche politiche riguardanti - a detta degli accusatori - la messa in onda di messaggi sbagliati e nocivi per il pubblico più giovane che si affaccia alla visione di programmi in onda nella cosiddetta fascia protetta. Fra coloro che all'epoca manifestarono il maggior dissenso ci fu Maurizio Gasparri (capogruppo di Forza Italia al Senato nonché membro del Consiglio di Vigilanza Rai) che sottolineò che il protagonista dalla serie interpretato da Marco Giallini incentivasse all'uso di sostanze stupefacenti.
"Sapendo di sollevare i latrati di eserciti di sostenitori delle tesi sbagliate, ripropongo la vicenda della fiction trasmessa venerdì sera da Rai2 con l"immaginario commissario Schiavone, che in piena fascia protetta, propaganda l’uso di droghe e addirittura consiglia quale vino abbinare la marjuana che fuma. Sono dei pericolosi irresponsabili quanti usano la televisione, addirittura il servizio pubblico, per propagandare le droghe. A forza di minimizzare e di spacciare notizie false, si arriva a questo con la responsabilità evidente di tutti i dirigenti della Rai[...] Una condotta in palese contrasto con le leggi vigenti. Che ovviamente mi sono già attivato perché vengano applicate. Con buona pace anche della presunzione di un attore-imbonitore che ha usato varie interviste per rivendicare il suo triste ruolo di propagandista delle droghe": tuonò Gasparri in Commissione di Vigilanza lo scorso aprile 2023. A quasi un anno da queste affermazioni, è arrivata la decisione di AgCom: l'accusa era infondata.
Il Senatore Gasparri in Commissione di Vigilanza Rai |
In data 21 febbraio 2024, AgCom ha deliberato quanto segue:
Si ritiene che i contenuti oggetto di contestazione non siano nel loro complesso idonei a configurare ipotesi di nocumento allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minori, tenuto peraltro conto della segnaletica iconografica utilizzata (bollino giallo) tesa a consigliare una visione familiare congiunta e della fascia oraria di trasmissione nell’ambito della quale la programmazione, "pur nella primaria considerazione degli interessi del minore - deve tener conto delle esigenze dei telespettatori di tutte le fasce di età"
Oltre a rimarcare il bollino giallo - bambini accompagnati da adulti - Rai ha preso le distanze dalle accuse sottolineando che...:
In termini narrativi Rocco Schiavone può essere definito un “antieroe”: “Scorretto, vizioso, burbero, sarcastico e con una visione della vita e delle sue regole del tutto personali. […] è palesemente (e per sua stessa ammissione) un uomo che non va preso a modello, soprattutto dai più giovani a cui ricorda (si veda il suo rapporto con Gabriele, ragazzino quindicenne di cui si prende cura) di fare l’opposto di quello che fa lui e di quello che ha fatto la sua generazione che così poco e così male ha lasciato inLa decisione di AgCom è disponibile integralmente a questo link.
eredità [...]. Rocco Schiavone è un’anima dannata, espia […], il suo senso di colpa per non essere riuscito a salvare sua moglie Marina da un proiettile a lui diretto”. Con riferimento al consumo di cannabis da parte del personaggio Rocco Schiavone, Rai ha osservato che “La cannabis è la sua personale rappresentazione del dolore, come le mille sigarette che fuma. Come il buon Sherlock Holmes, paladino di Scotland Yard è schiavo della cocaina e dell’eroina, Rocco ha il suo destino fatale”. Rai ha comunicato che la scena contestata, trasposizione fedele della pagina 183 del romanzo “Vecchie conoscenze”, è andata in onda alle ore 22:10 e che il programma è stato trasmesso “contrassegnato con l’apposito simbolo giallo che segnala che per la visione del programma è consigliata la presenza di un adulto”.
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