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Roberto Sergio spiega perché Rai non è Tele Meloni

Chiamato a discutere della Rai accusata di essere troppo politicizzata, Roberto Sergio spiega perché a parer suo non esiste Tele Meloni.

Tv Italiana 04/10/2025

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La Rai è finita nuovamente al centro delle polemiche per esser diventata troppo filo-governativa. Le recenti gesta di Bruno Vespa che si è lanciato in una difesa del Governo Meloni con una aggressione verbale ad uno dei volontari della Global Sumud Flotilla ha riaperto su Viale Mazzini l’accusa di esse diventata Tele Meloni. Una onta che proprio negli ultimi giorni è ulteriormente rimarcata dalla cancellazione a sorpresa dai palinsesti di Rai Tre di due film parecchio scomodi ai partiti di maggioranza: il film “Open Arms – La legge del Mare” è stato prima rimosso e (dopo le proteste) reinserito in palinsesto in avanzata seconda serata; sparita anche la pellicola Premio Oscar “No Other Land” sul tema degli scontri in Palestina, non sarà più trasmessa nella prima serata del prossimo 7 ottobre 2025 ma probabilmente il 21 ottobre a causa (dice Fatto Quotidiano) di una telefonata arrivata dal mondo politico. Anche davanti a queste evidenze, c’è chi continua a sostenere che non esiste anche Tele Meloni: Roberto Sergio, l’attuale direttore generale della Rai e di San Marino RTV. Leggiamo le sue dichiarazioni nel prossimo paragrafo.

Roberto Sergio spiega perché Rai non è Tele Meloni

Intervistato dal mensile Fortune, Roberto Sergio ha risposto ad un po’ di domande sul mondo delle raccomandazioni e della Rai Tele Meloniana: Sono DG in Rai per amichettismo? Io rifuggo totalmente il concetto di amichettismo, pur essendo amico di molti. Un manager che ha attraversato oltre 35 aziende e ben 3 repubbliche non può restare ai vertici per 40 anni se non grazie alla propria storia, competenza e affidabilità“. E ancora: “Non ho mai pensato che esistesse Tele Meloni e non credo che esista oggi. Penso che RAI stia cercando di aprirsi a diverse esperienze e racconti, passando da una televisione omologata ad un’azienda pluralista. La politica tende a strumentalizzare tutto ma credo molto nel lavoro che sta facendo in Rai Giampaolo Rossi, di cui ho grande stima”. E per provare l’inesistenza di una Rai fortemente direzionata a Destra, Sergio si lancia in alcuni esempi…

Tele Meloni? No, perchè c’è Beningni

In difesa della Rai che a suo dire non è schierata a Destra, Roberto Sergio cita l’ingaggio di Roberto Benigni: “Un esempio per tutti, l’attuale AD ha annunciato il ritorno di Benigni, che non appartiene certo alla narrazione della maggioranza e che ironizza spesso su di essa. Se ci fosse davvero Tele Meloni allora Benigni dovrebbe essere visto altrove. Invece, è una punta di diamante dell’offerta autunnale della Rai“. Sergio dimentica di dire, però, che Benigni è stato ingaggiato per appena una sola serata – quella del 10 dicembre – e non è uno dei volti fissi di una tv di stato. Basta un ingaggio di una sola sera (su 365) a cancellare Tele Meloni?

Tele Meloni? No, perché c’è Ranucci che equilibra la presenza di Giletti

Uno dei temi cari alla nostra attuale Premier è la cancellazione dell’egemonia di Sinistra dalla tv di stato, di cui la stessa Giorgia Meloni ha pubblicamente parlato in vari comizi. Per Roberto Sergio l’attuale Rai è in un equilibro perfetto fra Destra e Sinistra: “Io credo che in Rai ci sia una battaglia per riequilibrare l’egemonia culturale del passato, perché nel passato c’è sempre stata una sola visione culturale. Oggi in Rai ce n’è più di una e questo consente maggiore Libertà. Credo che chi paga il canone, chi guarda la RAI, abbia il diritto di avere una pluralità di racconto, una pluralità di idee, una pluralità di prodotto. La nostra offerta informativa e di inchiesta offre voci diverse che però non hanno cancellato le precedenti: noi abbiamo Ranucci, Iacona o Sabrina Giannini, ma anche Sottile e Giletti. Quindi non abbiamo sottratto, ma abbiamo aggiunto“. Il DG Rai mette su due piatti della bilancia da un lato Ranucci, Iacona e Gannini – evidentemente citati come quelli più a Sinistra – e il duo Sottile e Giletti come le new entry di Rai Tre evidentemente più a Destra. Sottile e Giletti sono stati premiati con dei loro programmi proprio con l’arrivo della nuova Governance Rai.

Un concetto che lo stesso Roberto Sergio rimarca in una successiva domanda, quella sui tagli ai programmi di approfondimento: “Rai ha un problema che è legato alla Finanziaria, alla necessità sull’anno 2026 di procedere a un risparmio di 26 milioni. I tagli delle puntate che hanno avuto Sottile e Giletti sono superiori ai tagli dei pro grammi di Ranucci e Iacona […] Far West perde più puntate di Report, nonostante Sottile abbia una visione culturale più omogenea alla nuova maggioranza“. Premiare volti vicini alla nuova maggioranza non è essa stessa la sintesi di Tele Meloni?

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