Tg3: inviata Lucia Goracci minacciata da colone pro Israele armato

Momenti di grande agitazione per l’invita del Tg3 Lucia Goracci e l’operatore video operatore Ivo Bonato che la segue nei collegamenti e servizi dedicato al racconto del conflitto fra Israele e Palestina. Stando a quanto ha raccontato sui social la giornalista, i due sarebbero stati bloccati e minacciati da un colono pro Israele con una pistola in Cisgiordania. La ragione sarebbe stata quella legata proprio al conflitto: Goracci e Bonato erano appena usciti da un villaggio palestinese per documentare un accadimento e i due si sono visti tagliare la strada da un pick-up in quanto ritenuti amici dei palestinesi. Leggiamo insieme la testimonianza riportata da Lucia Goracci nel prossimo paragrafo.

Tg3: inviata Lucia Goracci minacciata da colore pro Israele armato

“Oggi a Umm al Kheir ero a raccontare l’uccisione di Awdah Athaleen, da parte del più impunito dei coloni, Ynon Levi. Sulla strada, ormai soli fuori dal villaggio, durante una diretta siamo stati affrontati da un colono“ – ha spiegato Lucia Goracci sui social – “Ci ha fotografato, ha verificato chi fossimo e ha cominciato a dirmi: tu sei appena stata nel villaggio palestinese. Ci ha chiuso la via d’uscita con il suo pick-up. Ha cominciato a sgommare. Alla fondina aveva una pistola. Ivo ed io attendevamo la linea. Continuava a ripetermi il nome del villaggio, Umm al Khair e a dirmi: liar, friend of filastin, ovvero bugiardi e amici dei palestinesi“. Che ci fossero tensioni lo si era compreso già da un collegamento andato in onda nel Tg3 dello scorso 29 luglio: la giornalista ha raccontato le ultime novità mentre un gruppo di coloni ha provato a disturbare la diretta suonando a ripetizione il clacson di una automobile.

Tg3: inviata Lucia Goracci minacciata, la nota Rai

In una nota trasmessa alla stampa nelle scorse ore, Rai dà il suo pieno supporto ai due inviati: “In riferimento a quanto rivelato dall’inviata in Medioriente Lucia Goracci, che ha raccontato in un post social delle minacce ricevute da lei e dall’operatore Ivo Bonato, martedì scorso – episodio non segnalato all’azienda- Rai ribadisce il pieno sostegno e l’apprezzamento per il lavoro svolto, insieme all’impegno affinché gli inviati possano continuare a raccontare il conflitto in Medio Oriente in condizioni di maggior sicurezza possibile“.