Grande Fratello VIP 5
Purtroppo col passare degli anni, in Italia Grande Fratello acquisisce sempre più una dimensione talk show e poco reality. Le rigide regole imposte dal format sull'isolamento dal resto del mondo, le prove in diretta per assegnare premi o immunità, le nomination segrete per far strategia oramai sono tutte un lontano ricordo. Ogni pretesto viene utilizzato per motivare o fomentare spazi talk su gossip ed affini. E se già il programma non avesse già perso di identità, Mediaset tira fuori dal cilindro l'ennesima genialata: un nuovo gruppo di dodici concorrenti, chiamati un po' a caso per allungare il brodo fino a febbraio 2021. Una scelta che sta tramutando il GF VIP in una specie di telenovela argentina con comparse e attori che entrano ed escono di scena a discrezione del regista. Ma se Alfonso Signorini voleva proprio condurre uno spazio a tutto gossip per potenziare le vendite del suo settimanale, non avrebbe potuto crearsi una trasmissione tutta sua? A fare da cornice a questo pseudo-GFVIP c'è anche il record di squalifiche per provvedimenti disciplinari. PS: Alfonso, la smetterai di propinarci a tutti i costi i tuoi "vipponi" preferiti?
Fuori dal Coro
Sappiamo tutti che Fuori dal Coro è una trasmissione molto pericolosa. Forse ben più pericolosa degli altri talk show populistici in onda su Rete4 i cui contenuti vanno dalla folla urlante alle risse, passando per la disinformazione o le parolacce di Del Debbio; il programma condotto da Mario Giordano punta a rendere trash anche il mondo della politica italiana. Il trash in pochi anni è diventato una sorta di trend ironico che però è stato capace in così poco tempo di giustificare qualsiasi bestialità o nefandezza: dai cospirazionisti del Covid di Mondello agli insulti a livello personale sui protagonisti agée di Uomini e Donne, per fare degli esempi. Oggi Fuori dal Coro punta a costruire un effetto simpatia su temi su cui ci sarebbe ben poco da sorridere: bonus e sgravi fiscali, riforma scolastica, il costo del parlamentari, l'immigrazione, il credo cattolico e agnostico. Tutto urlato, tutto estremizzato con scenette che nemmeno al Circo Medrano. A corollario di questa trasmissione (che è già stata più volte sanzionata) c'è anche l'evidente necessità di cavalcare il populismo e le fake news di una determinata fazione politica e i suoi mille rappresentati, buttando nel cestino ogni necessaria equidistanza fra centrodestra, centrosinistra e altri partiti.
LIVE Non è La D'Urso
Cosa ricorderemo di questo 2020 di LIVE Non è La D'Urso? Probabilmente la signora Angela di Mondello, quella che grazie alla trasmissione di Barbara D'Urso e alcuni sodali "amici di Twitter" è diventata una influencer al grido di "non ce n'è Covid"; poi diventato uno slogan per tutti i negazionisti. Di LIVE ricorderemo l'umiliazione mossa su una donna che, con varie ricostruzioni ed interviste, abbiamo scoperto che "non si lava". Grazie a LIVE abbiamo sentito Barbara e il "suo" Matteo Salvini recitare L'Eterno Riposo, strumentalizzando le morti di marzo per meri fini elettorali. Grazie a LIVE abbiamo scoperto che a telecamere spente è possibile non rispettare le norme sul distanziamento imposte dal Governo. Grazie a LIVE abbiamo scoperto che in tv si possono fare insulti transofobici senza esser mai ripresi. Ecco, di questa trasmissione ricorderemo tante cose nefaste ma forse una in particolare: gli ascolti colati a picco, che la padrona di casa prova settimanalmente a camuffare annunciando picchi e dati totalmente ininfluenti. Alle volte anche ammettere una sconfitta è sintomo di vittoria.
Tv Talk
Essendo Tv Talk l'unica trasmissione televisiva che tratta l'argomento principe di questo blog, è impossibile non dare un'occhiata a ciò che viene annunciato o discusso nel corso di questo talk show. Il problema, però, resta proprio quello: i contenuti. Oramai da alcuni anni Tv Talk sembra essere sempre più interessato alla cronaca e alla politica che al Piccolo Schermi e, in quei pochi spazi in cui si trattano programmi tv, spesso gli spunti di discussione sono troppo datati, confusi o ricchi di imprecisioni. Tralasciando la conduzione nervosetta di Massimo Bernardini - che continua ad interrompere tutti i suoi ospiti senza alcun senso -, fa ancora specie come un talk basato su argomenti di stretta attualità (il talent del venerdì, il quiz del giovedì, ecc) siano commentati da un programma che viene registrato uno o addirittura due giorni prima della sua messa in onda (il sabato) con l'impossibilità di recensire o discutere di programmi o serie tv in quanto non ancora trasmessi. Ultime due piccole note: Tv Talk non dovrebbe vergognarsi di parlare di ascolti bassi quando si intervista un ospite che porta a casa cifre deludenti, anzi, potrebbe essere motivo di dichiarazioni interessanti; e in ultimo, consigliamo a Tv Talk di ingrandire il parco ospiti e di evitare di dar voce ad una certa giovane giornalista fautrice di un famoso "magazine" clickbait. La Rai non può dare spazio a queste persone.
Striscia La Notizia
Ma dopo 33 edizioni, Striscia la Notizia ha ancora ragione di esistere su Canale5? Sembra incredibile come la più nota tv commerciale d'Italia si fossilizzi sui soliti programmi non provando nulla di nuovo, non andando a seguire quelli che sono i trend internazionali. Dal 1988 ad oggi il "tiggì satirico" di satirico oramai non ha quasi più niente: è diventato una sorta di contenitore di rubriche spesso totalmente inutili, costruite per allungare un brodo di cui nessuno sente più il sapore. In sequenza: carrellate di cartelli e citofoni strani (un trend in voga 10 anni fa su Facebook), rubriche su presunti ritocchini estetici, una sfilza di appuntamenti dedicati alla gente che butta i mozziconi per terra o parcheggia sui posti dedicati ai diversamente abili, rubriche su giardinaggio e ricette; per non parlare dei "pasticcini": un vezzeggiativo usato per annunciare la messa in onda di una carrellata di video rubati dal web e mandati in onda evidentemente senza alcuna autorizzazione. Qualcuno si sta ancora chiedendo perché Ficarra e Picone sono scappati a gambe levate dal programma? E in ultimo, ci si chiede, a che pro continuare a mandare in onda questo programma fino alle ore 21:50? Vista la crisi d'ascolti in casa Mediaset, non è forse il caso da dare terreno fertile agli show di prima serata?
Ore 14
Ore 14 è l'ennesima trasmissione che si prefigge il compito di voler raccontare i giovani e la loro missione del mondo... ma non ci riesce affatto. Il talk di Milo Infante all'atto pratico si propone come l'ennesimo talk show su cronaca e attualità in cui i giovani spesso vengono chiamati ed interpretare quello che gli adulti vogliono vedere dei giovani e non viceversa. I bassissimi ascolti, inoltre, denotano un secondo grave errore: il posizionamento sbagliato in palinsesto; risulta inutile piazzare l'ennesimo talk mentre su Rai Uno c'è Oggi è un Altro Giorno, un altro talk che fa anch'esso molta fatica a racimolare spettatori. Forse quella fascia oraria è più adatta a momenti di leggerezza. Ma soprattutto qual è la necessità di proporre l'ennesimo talk show in un anno già inondato da questo genere televisivo a causa della pandemia?
Il Salone delle Meraviglie
Tralasciando le polemiche sui prezzi, sulle denunce e sulle tecniche "particolari" che Federico Lauri usa nel suo salone, fa ridere sentir parlare de Il Salone delle Meraviglie come un docu-reality in quanto è evidente a tutti che di realtà c'è davvero ben poco. Basta leggere i titoli di coda per scoprire che i volti che popolano il programma sono selezionato da dei "responsabili casting". Il programma viene saldamente piazzato in seconda serata in quanto è latente la sua debolezza dal punto di vista degli ascolti, soprattutto i virtù del fatto che Federico è un volto più social che televisivo e l'interesse sulle mille ed una peripezia miste a siparietti copionati sono ovviamente ridimensionabili ad un pubblico più ridotto di quelli di Bake Off Italia, ad esempio. Inoltre, il docu-reality sembra già spremuto fino all'osso: in soli due anni, Il Salone delle Meraviglie ha già mandato in onda più di 50 puntate e le dinamiche del racconto "indoor" sono quasi sempre le stesse. Contenutisticamente parlando infatti, a parte qualche spiritosa scena, il programma si riduce quasi sempre a clienti a cui vengono applicati sulla testa extension, cheratina e boccoli. In ultimo, ci sentiamo di consigliare, di non camuffare determinate affermazioni volgari sulle protagoniste di puntata con la scusa della veracità; fra i due termini c'è una solida differenza.
Amici di Maria De Filippi 19
Il famoso talent show di Maria De Filippi perde colpi ogni anno che passa. La diciannovesima edizione del programma ha dimostrato a pieno titolo tutte le lacune e le problematiche che un show del genere dovrebbe affrontare ma che - non si sa per quale ragione - la Fascino PGT continua ad aggirare quasi con strafottenza. Primo grosso problema è il cosiddetto pongo-regolamento che, alla data del 24 marzo, era stato cambiato ben cinque volte (su sei puntate totali). Controverse anche il poco rispetto delle norme anti-Covid, che hanno aperto un grosso dibattito sui social. A proposito di controversie, non possiamo evitare di parlare dell'accusa di voto pilotato dagli autori del programma quando fu scoperta una insolita "maglia volante". E non possiamo nemmeno dimenticare la faida scoppiata fra il ventenne Valentin e la stessa Maria De Filippi, che in semifinale ha deciso di sbatterlo fuori dal programma dopo una litigata in diretta tv (con degli strascichi piuttosto imbarazzanti). No comment sulle inutili scenette in cui prof e ospiti sono chiamati ad allungare il brodo con giochi, parodie, sfilate à la Stasera Tutto è Possibile. In ultimo, però, ci teniamo a dare un consiglio alla produzione di Amici: visto che il programma punta a far nascere una nuova stella, perché non affidare le eliminazioni al televoto? Amici, ad oggi, è l'unico talent tv con una giuria che vota in segreto per l'eliminazione di qualcuno...
The Real Housewives di Napoli
Non tutte le teste sono buona a reggere la corona, recita un noto detto popolare. E difatti c'è da ribadirlo davanti a questa prima versione italiana del celebre franchise internazionale di docu-reality trash The Real Housewives of... . La versione partenopea prodotta per Real Time è risultata troppo costruita con protagoniste scelte un po' per necessità di gossip (Noemi Letizia, fu coinvolta nel processo Vallettopoli - Berlusconi nell'era del Bunga Bunga) e un po' per la ricerca del freak a tutti i costi. Di spunti narrativi realmente interessanti ce ne sono stati pochissimi e, nonostante il grande brand importato dagli USA, persino i risultati Auditel sono stati miseri. Nel corso delle puntate, inoltre, c'è stato spazio anche per delle dichiarazioni razziste bollate come "inaccettabili" da siti a tematica LGBT; affermazioni per cui nessuno ha mai posto scuse ufficiali. Insomma, va bene il trash in tv, ma anche il trash bisogna saperlo fare bene.
Io e Te 2020
Tormentone di questa seconda (e forse ultima?) stagione di Io e Te è stato l'intercalare stizzito d Pierluigi Diaco che ai suoi ospiti ha più volte rivolto un secco: "Senti, vuoi condurre tu?". E forse è stato proprio questo atteggiamento un po' troppo zelante ad aver portato il talk post-prandiale di Rai Uno su una sottile linea di antipatia. Apprezzabile ma poco studiato il ruolo dei due nuovi volti del programma - Ricciarelli e Fiorillo - così come è poco apprezzabile un po' tutta la linea editoriale del programma: uno show fatto per alleggerire il pomeriggio degli anziani. Ecco, forse in questo Rai Uno pecca da anni: inseguire a tutti i costi un pubblico over... che però non ha bisogno di essere inseguito in quanto è storicamente saldo sul Primo Canale. Forse nel primo pomeriggio c'è bisogno di meno amarcord e più allegria... e lo sguardo perennemente accigliato di Diaco non è stata una buona scelta.
----------
Sia ben chiaro: il 2020 è stato un anno molto difficile per tutti e proprio per questa ragione abbiamo deciso di pubblicare la nostra annuale lista dei "peggior". E questa scelta non è atta ad attaccare o a sgridare qualcuno ma semplicemente per dimostrare che, come per le persone comuni, anche la tv dai suoi errori può crescere e migliorare.
Detto questo, non sono nella nostra lista ma sono comunque degne di nota fra i programmi peggiorati nel corso del 2020 anche: Uomini e Donne, per aver continuato anche quest'anno a premere sull'acceleratore sul bullismo oltre a quella imbarazzante versione "via chat" durata 15 giorni prima della chiusura per flop; Masterchef Italia 9, per una edizione all'insegna del totale risparmio, in quanto molte prove in esterna sono state sostituite da degli Skill Test che altro non sono che l'ennesimo prolungamento dei Pressure Test; ed Enjoy - Ridere fa (del) bene, una accozzaglia di comici presi da vari show tv e sbattuti in una gara benefica a colpi di risate (a denti stretti).
Nessun commento
Posta un commento