Intervistato dal Corriere della Sera, l'amministratore delegato di Mediaset Pier Silvio Berlusconi è stato chiamato a commentare come si stanno evolvendo la Tv di Stato e la sua tv negli ultimi mesi. Il manager si è immediatamente buttato a capofitto in pareri parecchio negativi sulla Rai e, al contrario, ha annunciato che il suo network è in salute e addirittura in costante crescita sotto il profilo degli Ascolti. Andiamo con ordine ad analizzare cos'ha raccontato nello specifico l'AD al giornalista Renato Franco.
Berlusconi: "Mediaset cresce da diverse stagioni"
Pier Silvio apre subito il suo intervento sottolineando che la sua azienda è in salute:
Non mi permetto di dare giudizi. Noi stiamo crescendo di ascolto da diverse stagioni, abbiamo cambiato passo dal 2020 dopo l’emergenza Covid.
Eppure, analisi offerte da Studio Frasi dimostrano il contrario. Tenendo conto delle prime sette settimane di programmazione di Mediaset delle stagioni autunnali 2022 e 2023, è ravvisabile un calo di spettatori del 0,7%. Un calo attutito soprattutto dai numerosissimi canali secondari del network Mediaset che anno dopo anno continua ad ingrossarsi sempre di più. In definitiva un calo non così vistoso, certo, ma non proprio un dato in "crescendo" come ha spiegato l'AD.
Berlusconi commenta la Rai: "si è involuta ma non è colpa di Tele Meloni"
Berlusconi si è poi preso la briga di commentare il trend dei programmi Rai, che a suo dire sono sempre meno statali e più commerciali:
E contemporaneamente la Rai si è un po’ involuta, nel senso che si è dimenticata che prima di tutto la Rai è "la Rai", il che significa istituzione e servizio pubblico. Invece appena c’è un leggero calo di ascolti la sua risposta è aumentare il comportamento da tv commerciale, nella speranza di ottenere qualche decimale di share che poi non sempre arriva; una condotta autolesionista che alla lunga fa male a tutto il sistema televisivo. Una Rai ricca e potente (di idee e di prodotto) per noi è stata un grande concorrente, ma è servita a tenere alto il benchmark, perché la Rai è la guida del sistema editoriale italiano. Se invece si comporta da broadcaster commerciale questo ruolo istituzionale viene meno.
Purtroppo nella suddetta intervista non vengono spiegate nello specifico quali siano queste condotte autolesioniste adottate dalla Rai che minerebbero addirittura tutto il sistema televisivo - forse su questo tema ci torneremo più avanti -, il giornalista chiede se questa caduta di stile sia dovuta alla tanto chiacchierata Rai trasformata in Tele Meloni? Pier Silvio Berlusconi non vuol dar colpe alla Premier di Destra:
Il punto non è questo, io penso che le difficoltà della Rai di oggi non siano colpa dei nuovi vertici Rai; gli errori piuttosto vengono da lontano. Chi c’è oggi ha una grandissima opportunità, che mi pare voglia perseguire: tornare a portare la Rai a essere prima di tutto Servizio Pubblico che non vuol dire fare una tv noiosa, di documentari in bianco e nero, ma avere un’identità che la distingue dalla tv commerciale.
Berlusconi e l'inizio della prima serata
Nel rantolo di Pier Silvio Berlusconi sulla Rai c'è pure un accenno all'orario di partenza della prima serata, che dopo lustri di sfori e partente ritardate, ha finalmente visto Canale 5 rivedere i suoi orari dallo scorso settembre:
È una questione partita tempo fa per la competizione tra Striscia e Affari Tuoi. [...] Noi ora abbiamo deciso di fermarci prima dando il buon esempio e facendo la prima mossa, pur rischiando qualche decimale di ascolto in prime time.
NB: Striscia la Notizia ha perso più di "qualche decimale" chiudendo in anticipo. Si parla addirittura di 3 / 4 punti percentuali a sera contro il competitor!
In questo modo abbiamo offerto un servizio a tutto il pubblico e dato l’opportunità alla Rai di fare lo stesso, consentendo alle famiglie italiane di seguire davvero fino in fondo tutti i programmi. Basterebbe guardarsi negli occhi e chiudere alla stessa ora. Io sono pronto da subito.
L'amministratore delegato di una tv commerciale vorrebbe imporre la sua nuova visione della televisione alla Tv di Stato. E aggiunge che chiudendo Striscia la Notizia alle ore 21:30 sta dando la possibilità al pubblico di Canale 5 di seguire "fino in fondo tutti i programmi" di prima serata. Anche quelli che terminano alle ore 01:30 per caso?
Berlusconi e l'importanza della seconda serata
Se già questa dichiarazioni non fossero piuttosto controverse, lo sono ancora di più quelle sulle sorti della seconda serata: una fascia oraria adatta alla sperimentazione che su Canale 5 sembra oramai non esistere più.
(La seconda serata, ndr.) luogo adatto per sperimentare e anche per offrire prodotti di informazione.
Peccato che l'attuale pacchetto di generaliste Mediaset non veda una seconda serata di sperimentazione da oramai lustri. L'ultima sperimentazione a memoria è stata L'Intervista di Maurizio Costanzo lanciata in palinsesto nel 2016, sette anni fa.
Berlusconi: "Dati buoni per Pomeriggio 5"
A Pier Silvio Berlusconi sembra andar bene pure il pessimo andamento del nuovo Pomeriggio 5 condotto da Myrta Merlino:
Myrta Melino si è trovata di fronte un compito molto arduo, rendere più serio e giornalistico il contenitore pomeridiano di Canale 5. I dati sono buoni: come ascolti Auditel siamo in linea con la scorsa stagione.
Non è propriamente vero che i dati Auditel dell'attuale Pomeriggio 5 siano pari a quelli della scorsa gestione affidata a Barbara D?Urso ma, pur ammettendo che sia così, va pesato lo sforzo infuso per la costruzione del nuovo Pomeriggio 5: più economicamente oneroso, con un traino maggiore proveniente da una soap di successo e persino con una messa in onda più estesa temporalmente nel pomeriggio della rete. Quindi una missione non riuscita.
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Berlusconi positivo su Grande Fratello 2023
E che dire di Grande Fratello 2023? Anche lì, per Berlusconi Jr, va tutto fantasticamente:
Sono convintissimo e molto soddisfatto. Stavamo rischiando di andare oltre. Anche se fosse, e così non è, meglio un punto di share in meno che cadere nella mancanza di rispetto.
Nel primo mese di messa in onda, le puntate di prima serata di Grande Fratello si sono attestate fra il 16% e il 18% (non proprio un punto in meno!) e sulla mancanza di rispetto all'interno delle trame del reality ce ne sarebbe da raccontare: per due puntate Alfonso Signorini è stato costretto a parlare delle offese sessiste che Giampiero Mughini ha rivolto alla concorrente Angelica ("z0cc0la!"), per non parlare dei numerosi dibattiti al veleno in cui l'attrice Beatrice Luzzi si è dovuta difendere da attacchi multipli di ogni tipo, insulti rivolti persino al suo ruolo di madre.
Capiamo benissimo la volontà di un editore di voler rilasciare una intervista distensiva e che punti ad elogiare una rivoluzione interna che però, all'atto pratico, non è riuscita perfettamente. Anche perché se agli inserzionisti Mediaset vengono notificati da settimane slittamenti continui sulla maggior parte degli show di propria produzione un motivo ci sarà...
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