Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio su TeleMeloni, ovvero sull'uso strumentale che il Governo di Destra sta facendo della Rai, ora dovrà ricredersi. A sorpresa, nel corso del notiziario delle ore 20 di ieri 4 settembre 2024, il TG1 ha dato notizia che il direttore Gian Marco Chiocci ha strappato al Ministro Sangiuliano una intervista in esclusiva in cui il politico ha provato a chiarire la difficile posizione in cui si trova in merito al Caso Boccia: una influencer 41enne è riuscita ad entrare fra i palazzi di Governo grazie al suo ministero, senza alcun reale merito, a cui si aggiungono altre gravità come i presunti finanziamenti pubblici alle trasferte di queste donna, l'annunciato ruolo di responsabile ai Grandi Eventi affidato alla donna e l'invio alla suddetta di mail riservatissime riguardanti il blindatissimo allestimento di un G7. L'intervista rilasciata da Sangiuliano è stata condita da fotocopie, piantini, scuse alla moglie tradita e alla Premier che le dà supporto, oltre a smentite più o meno credibili per una durata complessiva di ben 17 minuti netti in "esclusiva" a fine del telegiornale. Una roba da Verissimo, se invece che su Rai Uno fosse stata trasmessa su Canale 5.
Ora non entreremo nei particolari della suddetta intervista, cerando di capire chi ha ragione e chi ha torto. Quello che in questa sede ci interessa discutere è l'evidente uso privato e personale che Governo e ministri stanno facendo del telegiornale della tv di stato, che mai come oggi pare una cosa evidente. E di questo ne sono convinti anche numerosissimi esponenti dell'Opposizione.
Matteo Renzi ha sentenziato sui social:
In un Paese civile, un Ministro riferisce in Parlamento, non al TG1.
Concordano l'UsigRai - sindacato dei giornalisti Rai - in una nota congiunta con rappresentati del PD:
Quindici minuti di intervista a un Ministro su fatti sui quali le opposizioni hanno chiesto di riferire in parlamento non sono altro che un uso privato del servizio pubblico. L’imbarazzante vicenda che ha coinvolto il Ministro, le istituzioni, l’organizzazione del G7 ad oggi non è stata chiarita. Anzi, con uno stillicidio di novità quotidiane, mostra le ripetute bugie di membri del Governo e apre nuove questioni sulle quali occorre riferire in Parlamento. In aggiunta, oggi si registra un’altra incredibile puntata di questo scandalo: uno spazio di 15 minuti, senza partecipazione dell’opposizione, alla voce unica e sola del Ministro. Questa non è informazione pubblica, è un regime di informazione che mortifica il servizio pubblico ad un uso privato. Chiediamo la convocazione dei vertici RAI in Commissione Vigilanza.
Anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle in Vigilanza Rai emanano la loro nota, contrariati per quanto andato in onda:
La soap opera triste con protagonista Il Ministro della cultura trova questa sera uno spazio abnorme sul primo telegiornale della TV pubblica. Oltre 10 minuti in cui Gennaro Sangiuliano usa il più importante telegiornale della Rai per auto-assolversi. Questo è Servizio Pubblico? Porteremo la questione in commissione di vigilanza.
Anche Italia Viva - a nome di Maria Elena Boschi - si espone sui fatti:
Mai nella storia del servizio pubblico è stato stravolto un palinsesto e data una tribuna di 15 minuti a un ministro per un uso privato. I vertici dell'azienda siano immediatamente convocati dalla commissione di Vigilanza Rai. Sangiuliano non è venuto in Parlamento a chiarire, ma ha scelto di occupare uno spazio dell'informazione Rai che, ricordiamo, è pagato dai cittadini. Siamo oltre Tele Meloni.
È ovvio che la faccenda non finirà di certo qui. Il polverone è stato appena alzato.
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