Analisi
TvBlog: cos’è successo al sito? Non c’entra l’Intelligenza Artificiale
Dal 1° aprile 2025, il sito TvBlog.it è al centro di un dibattito social: ecco perché.
Tv Italiana 04/04/2025

Lo scorso 1° aprile 2025 , il noto sito sul mondo della televisione TvBlog.it si è sopito per ventiquattr’ore. Nessun articolo nel feed, nessuna condivisione sui social del progetto editoriale, il nulla. Un silenzio assordante accompagnato da qualche timido tweet che, ora dopo ora, è passato da essere dapprima una piccola palla di neve per poi diventare una vera e propria valanga: “È morto TvBlog?”, “Ma quindi TvBlog chiude?”, “Ho letto ora della chiusura di TvBlog anche se non so il motivo“, “Sì, ha chiuso TvBlog e tutta Blogo“. Le dimostrazioni di affetto e di solidarietà degli oramai ex lettori ai vari redattori non sono mancate sebbene qualcuno fra loro fosse convintissimo del fatto che quel lutto generale altro non era se non la tradizionale burla del Primo d’Aprile. Stavolta non c’era alcuno scherzo da reggere però: la redazione era stata effettivamente sollevata dall’incarico. E se qualcuno avesse nutrito ancora qualche dubbio, se l’è fatto passare il giorno dopo. TvBlog si era risvegliato ma con un primo articolo spazzatura: Le case da sogno di Stefano De Martino, ecco dove vive il conduttore di Affari Tuoi.
Cash or Trash
Quello che è accaduto è chiaro a tutti: così come gli ultimi due siti rimasti nel network Blogo, SoundsBlog e CineBlog, anche TvBlog non ha chiuso. Il portale è stato sfollato degli storici redattori e, al loro posto, sono arrivate nuove firme provenienti da un noto service aziendale italiano specializzato nel riempire portali web con articoli di ogni genere e ad un costo evidentemente più abbordabile per l’editore; una azienda che usa redattori veri, con nomi e cognomi, non sistemi di intelligenza artificiale come qualcuno va vociferando su internet. Del resto, una intelligenza artificiale non farebbe errori di battitura, non sbaglierebbe tag e categorie, non commetterebbe mai errori nelle forme verbali o nelle più basilari tecniche SEO. Tutte cose purtroppo già ravvisabili in appena due-tre giorni di lavori della nuova gestione. Nomi e cognomi che fanno i redattori già per altri siti finiti in disgrazia, per altro.
Avanti Popolo!
In ogni caso, la situazione di evidente disagio era chiara oramai a tutti gli habitué di TvBlog. Ed è forse per questo motivo che la redazione si è esposta – stavolta in maniera congiunta – con una lettera di commiato: “Noi autori storici non abbiamo nulla a che fare con i contenuti prodotti dal 1° aprile in poi. Troverete i nostri nomi e cognomi negli articoli di archivio, ma non siamo più noi ad alimentare un sito la cui storia ventennale è terminata il 31 marzo per volontà della proprietà. Dal 1° aprile, TvBlog, SoundsBlog e CineBlog non sono più una testata registrata: continueranno a produrre contenuti ma senza il nostro contributo, fatto di competenza, passione e libertà di espressione. Sono scelte societarie, legate a un cambio di gestione della piattaforma. Scelte che non abbiamo potuto fare altro che recepire, seppur con non poca amarezza […] Noi redattori storici, vogliamo ringraziarvi per averci letto, supportato e criticato in tutti questi anni. Un grazie anche a chi ha condiviso parte di questo percorso, scrivendo con noi e intraprendendo poi altre strade. A tutti voi, lettori e autori, un sincero grazie da parte nostra e arrivederci.“.
Report
Purtroppo questo sfratto forzato imposto dai gestori di Blogo è in realtà l’ultimo capitolo di una gestione che da troppo tempo tendeva costantemente verso il basso. Sicuramente per problemi di natura più tecnica che oggigiorno subiscono un po’ tutti i siti settoriali: colpa dell’algoritmo di Google che cambia forma troppo frequentemente; colpa di un mercato televisivo che appassiona sempre meno se non per singoli e sporadici casi mediatici; colpa anche di una generazione sempre più ammaliata dalle roboanti fake news diffuse da pseudo esperti del web e meno dalle notizie certe e affidabili.
Dimmi la Verità
I quotidiani problemi di indicizzazione, di posizionamento e di un pubblico a caccia della notizia “choc” “trash” “boom”, sono le fondamenta di un ulteriore pacchetto di problemi ravvisabili su TvBlog di cui però responsabili sono anche coloro che per lungo tempo questo sito lo hanno abitato e gestito, riassumibili nella scarsa propensione a restare al passo con i tempi. Nell’ultimo periodo, ad esempio, lo scroll dei contenuti provenienti da TvBlog poteva contare su una cascata quotidiana di articoli composti da analisi sugli Ascolti, biografie dei protagonisti di Uomini e Donne e riassunti delle puntate, trame di ogni soap opera televisiva. Post che servono a fare cassa – com’è giusto che sia – ma che hanno evidentemente tolto tempo e spazio ad una maggiore cura degli spazi social (mai come oggi fondamentali) o per sviluppo di idee per articoli più ispirati, inediti o in grado di generare maggiore dialogo nella community dei teledipendenti. Chiudere la sezione dei commenti sotto gli articoli non è stata una idea fortunata, ad esempio.
Reazione a Catena
E che dentro Blogo – e dunque TvBlog – ci fossero problemi insormontabili era purtroppo una faccenda già nota da parecchio tempo. Blogo viene già da uno strappo con il fondatore del progetto e da una chiusura per fallimento datata 2017; quest’ultimo fu un avvenimento che ha lacerato per sempre l’identità del portale così com’era fin dal principio. Nel medesimo anno venne persino fatto il tentativo di aprire una realtà giornalistica alternativa, Altro Spettacolo.it: un progetto finanziato con una raccolta fondi che raggiunse grazie a vari testimonial vip quasi 11mila Euro. Ma che durò a pieno regime solo pochi mesi. In breve tempo i redattori tornarono a lavorare su Blogo in quanto acquisito all’asta da un nuovo editore ma il clima percepito per alcuni (quanto meno dall’esterno) era quello di esser tornati a popolare una casa segnata da un grosso terremoto, una nave bucata che si appresta ad una nuova navigazione. Non è un mistero che molti degli storici redattori si sono rifugiati altrove: chi è andato a fare radio, chi si è convertito a ufficio stampa, chi ha iniziato a scrivere anche per altri portali web, chi si è messo in proprio creando siti su altri temi e chi ha trovato un lavoro che nulla ha a che vedere con il mondo del web. C’è persino chi si è preso una management per cercare di entrare nel mondo della tv da protagonista.
Non Dirlo al Mio Capo
In ogni caso, se proprio volessimo andare a cercare colpevoli di quanto accaduto, vien facile pensare che Blogo è diventato un network messo in crisi da chi lo gestiva prima del crack del 2017, visto che è stato artefice del primo vero cortocircuito aziendale. Dell’apertura di questo Vaso di Pandora che ha liberato tutti i futuri mali. Ma tiriamo in mezzo anche chi successivamente l’ha rilevato per poi romperlo, sezionarlo e venderlo a pezzi al miglior offerente (GossipBlog da anni non è più di Blogo) e per di più riducendo la portata mediatica del progetto a tre soli blog e ad una forza lavoro ridotta ai minimi termini. Perché nel mondo dell’editoria italiana, web e cartacea, imperativo assoluto è spendere il meno possibile per strutture e collaboratori… per poi piangere se click e vendite non sono state abbastanza.
Caduta Libera
Volendo provare a tralasciare le colpe di ogni parte in causa, la verità purtroppo è un’altra… ed è ben più amara. Il vero punto è che oggi l’autorevolezza non è più un valore. Basti pensare a quante grandi redazioni composte da ottime professionalità hanno chiuso i battenti negli ultimi mesi: due su tutte Bad Taste e Giornalettismo. Progetti ricchi di notizie, analisi, interviste esclusive e recensioni,affondate dall’oggi al domani.
Al contrario, oggi, vige la legge della popolarità, la gara ai follower. Perché non facciamo un torto a nessuno se diciamo che furoreggiano presunti esperti di gossip seguitissimi su Instagram che lanciano notizie completamente inventate ed ergendosi ad insider della tv; e spopolano persone dalla dubbia moralità a cui è persino concesso un intero teatro oppure ore di radiofonia dove poter lanciare le proprie bufale.
Non serve alcuna autorevolezza nell’avere un posto assicurato fra gli opinionisti della tv generalista anche se vi hanno più volte beccati ad insultare artiste musicali e conduttori tv solo per il gusto di farlo. E che importa se utenti di varie community social vomitano odio dalla mattina alla sera? Tanto se qualcuno di questi le pubblica un bell’articoletto dal titolo sdolcinato, la conduttrice te lo ricondivide lo stesso nelle sue storie di Instagram! L’autorevolezza è un po’ come le pompette per Vira Carbone: non servono.