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Max Giusti: '99 Da Battere scelto dopo 26 format, Squid Game italiano? Ho fatto la ola!'

Max Giusti ci racconta la sua ultima novità 99 Da Battere e qualche aneddoto sul suo passato in tv. L'intervista.

sabato 22 febbraio 2025

/ by Tv Italiana

max giusti 99 da battere

Attore, conduttore, imitatore, doppiatore e anche scopritore di format televisivi: Max Giusti si è raccontato in una ricca intervista realizzata con noi di BlogTvItaliana.it in cui ci ha raccontato com'è nato il nuovo game show di Rai Due 99 Da Battere (scelto da lui in persona fra tanti format) senza dimenticare qualche trasmissione del passato e alcuni divertente aneddoto legati ai suoi programmi tv del cuore. Scopri tutte le dichiarazioni di Max Giusti nel prossimo paragrafo.

Max Giusti: la nostra intervista al 'papà' di 99 Da Battere
Da oramai due settimane sta riscuotendo discreto successo 99 Da Battere, il game show di Rai Due di cui sei volto principale. Com'è nata l'idea di sviluppare questo format belga per l'Italia?

Ti racconto la genesi. Mi sono visto poco più di 20 format, circa 26, dalle maggiori case di produzioni internazionali. Non troppo convinto, in seguito ho incontrato Orsetta Balsamo, che è a capo del dipartimento format di Endemol Shine Italy, e le chiedo come mai non volesse mostrarmi nulla. Avevo visto un po' da tutti ma non ancora con Endemol che è una casa con cui lavoro da anni. Mi fa convocare il giorno dopo e, nonostante avessi già un paio di idee, mi ha fatto vedere questo formato belga, già adattato in altre nazioni, fra cui quella tedesca che a dirti la verità non mi ha convinto molto ma che in qualche modo mi è servita.

Cosa ti ha convinto di 99 Da Battere rispetto agli altri format che hai visionato?

Del format di 99 Da Battere mi ha colpito il fatto che i giocatori avessero fra loro una grande solidarietà e che, nei giochi dove era possibile restare in campo, c'era chi aiutava una persona in quanto più anziana o magari c'era il padre che aiutava la figlia. Ma ho apprezzato anche il fatto che fosse senza forti strutture narrative, che non fosse un gioco con i vip. E visto che la deriva è portare nei formati personaggi famosi - che per carità premiano - ma avere 100 persone comuni mi esaltava

Mi dicevi di aver visto la versione originale del format ma anche l'adattamento tedesco...

Si, per realizzare la nostra edizione ho visto quelle estere. Ho visto quella belga che mi ha subito colpito. La fotografia sembrava quasi un docu-reality. Loro lo hanno probabilmente girato in un periodo estivo, pieno di luce in scena, e poi tutti erano vestiti normalmente, senza essere troppo truccati da spettacolo televisivo. Poi ho visto quella tedesca - perché in Germania vanno pazzi per i giochi - ma li ho detto: "Non prendete niente di quella tedesca". (L'atmosfera in studio è più cupa, ndr.) E devo dirti che non è stato facilissimo perché la produzione già in lavorazione che è stata visitata dai produttori bravissimi di Endemol era proprio quella tedesca! Erano andati in Germania per vedere com'è realizzato. La versione originale è più bella, luminosa, calda...
Lo studio della versione tedesca di 99 Da Battere

Quindi ci pare di capire che il tuo ruolo nel programma non sia solo quello di conduttore. Hai preso parte anche alla stesura del progetto?

Stavolta ho avuto l'opportunità - e lo dico perché  non sempre capita - di non esser chiamato a condurre un format proposto da altri ma di poter scegliere personalmente il formato da girare. C'è stata ovviamente l'approvazione della Rai che con Endemol ha dato l'ok. E per la prima volta nella mia vita, sento di esser stato molto esigente nel lato creativo della realizzazione. Cito, ad esempio, quando abbiamo scelto i giochi da far fare ai concorrenti o quando abbiamo costruito lo studio. In più ho voluto metterci un po' di Boss in Incognito che ci ha permesso di conoscere più da vicino questi italiani visto che tutti i giochi possono essere giocati da un energumeno ma anche da una signora di 70 anni. Volevo trasmettere l'idea che 99 Da Battere fosse un posto dove chiunque possa andare lì a divertirsi. Ad esempio, io ho litigato per avere la zona con gli armadietti o le telecamere in mensa dove mangiano tutti insieme. Ringrazio Rai ed Endemol perché lo sforzo produttivo è stato enorme. Ci lavorano 130 persone nel dietro le quinte.

Dai tuoi profili social, scorgiamo che 99 Da Battere è in fase di montaggio in contemporanea con la messa in onda...

Il 50% di questo programma lo fai in studio, il restante 50% lo fai in post-produzione. Musiche, slow motion, inquadrature mirate... Io ho dato un po' di miei riferimenti fra cui anche la maniera di editare usata da Masterchef. Loro hanno una cura nelle inquadratura invidiabile. E mi piace molto lo "sporco", cioè che si veda il cameraman, il giudice che arriva lì col taccuino, quasi un sorta di Pechino Express indoor. Tutti miei riferimenti dentro la mia testa bacata.
Lo studio della versione italiana di 99 Da Battere, con Max Giusti

Se sviluppare format nuovi fosse da teste bacate, ci auguriamo che ce ne siano molte di più sulla tv generalista!

Ma, sai, il problema della tv generalista è che oggi lo spettatore è un po' pigro e quindi è difficile far crescere prodotti. Ecco sotto questo punto di vista ci vuole pazienza. Perché è vero che oggi ci sono molti meno soldi ma si richiede anche che il programma già dall'esordio abbia un impatto fortissimo, altrimenti o viene tagliato o non avrà una seconda edizione. E anni fa questo non accadeva. Vedi Le Iene o 4 Ristoranti. Le prime edizioni non erano perfette ma qualcuno ci ha creduto, lo ha perfezionato e il progetto è cresciuto. 4 Ristoranti oggi è alla decima edizione. Le Iene stavano in seconda serata, ora vanno due volte in prima serata. Ma ci metto dentro anche La Ruota della Fortuna che è tornato in Preserale e ora fa ascolti straordinari. Ora non si rischia più e si fanno i reboot. Vedi Amadeus che, appena ha potuto, ha fatto La Corrida; un programma su cui da anni c'è una lotta! Da anni tutti cercavano di accaparrarselo e, anzi, qualcuno diceva che magari su Discovey non sarebbe andato bene, invece...

Ti lusinga o ti perplime l'idea che 99 Da Battere sia visto come uno Squid Game all'italiana? 

Quando me l'hanno detto, ho fatto la ola!  Purtroppo facendo un lavoro che mi impegna nel quotidiano, non ho visto molto di Squid Game, anche perché non sono fan della serialità. Odio essere schiavo dei 10 - 12 episodi. Ho iniziato a vederlo assieme a mio figlio e non riesco a vederlo perché mi mette ansia. Cioè quelli li vanno a mori', da noi al massimo se ne vanno a casa o escono a prendersi una pizza insieme!  Diciamo che sono più un tipo da film che si conclude. Faccio un eccezione per Narcos. Poi sono fan dei western e ho fatto uno strappo anche per American Priveral di Netflix. 

Tanti momenti di gioco, di divertimento, ma a 99 Da Battere c'è anche spazio per l'emotività...

Il gesto di Mariuccia, fatto per salvare Marco, ma anche l'eliminazione di Jan e Fefi, nonostante sapessi tutto perché lo abbiamo registrato tempo fa, io quando l'ho rivisto da casa - lo ammetto - che ho pianto un'altra volta. Sarò un frescone! Perché poi si creano dinamiche fra loro che presto vedrete...
la concorrente Mariuccia si sacrifica per salvare Marco da 99 Da Battere

 Ma fra i concorrente sarà sempre tutto pace e bene, amicizia e solidarietà?

No, presto si cambierà atmosfera. Fin dall'inizio tutti hanno lottato per andare avanti, anche grazie ad un clima più leggero e lo spirito di collaborazione, ma nelle ultime due puntate si respirerà tanta tensione. Anche perché passare con noi tanti giorni e poi andare via a mani vuote è un conto, invece andarsene via con una bella cifra è un altro. Una cifra che per molti può cambiare la vita.

Se invece di essere commentatore a bordo campo, fossi stato un concorrente, quali giochi i sarebbe piaciuto fare e quali invece avresti proprio voluto evitare?

Le prove di equilibrio sono quelle che mi avrebbero messo più in difficoltà. Avrei voluto tanto provare quella dove bisognava tuffarsi con il materassino gonfiabile sulla pista di sapone e scivolare via. E, nelle prossime puntate, ci sarà una divertente prova con delle pistole ad acqua con cui i concorrenti devono spostare un pallone gonfiabile per segnare. Anche quello avrei provato perché è successo di tutto, è stato molto divertente. E aggiungo che la gioia di vedere in onda il gioco dove ognuno avevo un oggetto rumoroso, con gli occhialoni per non vedere, dove bisognava trovare l'altro con lo stesso oggetto è stato di una follia.... Io l'ho amato tanto! Sembravano dei pazzi! Padri di famiglia, assessori comunali...
Max Giusti commentatore fuori campo a 99 Da Battere

Facciamo un gioco. Io ti dico un programma tv a cui hai partecipato e tu mi dici la prima cosa che ti viene in mente. Tale e Quale show?

Tale e Quale Show. Ansia. Non amo le gare, le competizione. Avevo una pausa fra un programma e l'altro e l'ho fatto. Carlo Conti è stato molto carino con me, mi sono sentito messo al suo stesso piano. Un po' di ansia me l'ha tolta. Però truccarsi, fare quel tipo di gara, io per altro avevo già una carriera attiva...

E se ti dico Matinée?

Freschezza. È stato un programma che assieme a Marco Giusti ho creato e modellato. Lo sento molto mio. Ed era andato anche molto bene. Solo che purtroppo c'era un altro programma che non poteva lasciarci troppo spazio, I Fatti Vostri, che tornava a settembre. Avevamo avuto anche una buona media ascolti. È stato un peccato non poterlo mandare avanti.

E se ti dico Affari Tuoi?

È stato come sentirsi fra gli italiani. Quasi mille puntate, cinque stagioni intervallate da I Soliti Ignoti di Fabrizio Frizzi. Quando fai Affari Tuoi senti di essere un po' di tutti, entri nelle case delle persone all'ora di cena, ed era l'unico formato che non si fermava mai, eravamo lì tutti i giorni della settimana. È stato bellissimo e mi ha dato molta notorietà.

E se ti dico Il Cantante Mascherato?

Passività. Nel senso che non potevo fare niente! Dovevo fingere di cantare ma mi sono trovato con una padrona di casa straordinaria. Io non penso di essere il più bravo della tv ma sono in grado di coniugarmi in vari progetti diversi. Però se fai le tue cose, il conduttore in tv, e finisci a fare anche il programma da un tuo collega, devi trovare qualcuno che ti rispetta e che ti faccia sentire a casa. Carlo Conti e Milly Carlucci con me l'hanno fatto. Sicuramente è stato un programma che non usura la tua immagine!
Max Giusti alla conduzione di BOOM sul NOVE

E se ti dico BOOM?

Prima di girare in Italia, avevamo realizzato un centinaio di puntate in Spagna. Una avventura bellissima negli studi di Antena3. Ed è stato tanto bellissimo quanto faticoso: in tre giorni registravamo 12 puntate. Una follia 4 puntate al giorno. E dormivo in un lettino in camerino quando facevamo pausa. Ma se vuoi un bel retroscena, ci siamo accorti come mai i campioni duravano tre / quattro puntate quando giravamo in Spagna. I concorrenti arrivavano in trasferta a Barcellona,  registravano le puntate in blocco dove magari vincevano parecchi soldi, poi la sera andavo a far serata, tornavano in hotel alle 4 o alle 5 del mattino. Poi il mattino dopo, un po' rintronati, dovevo affrontare un altro blocco di  puntate ma intontiti non vincevano più. 

BOOM per altro è stato un programma di NOVE, un canale che recentemente ha visto l'arrivo di Amadeus, Fabio Fazio, Belen Rodriguez... ma tu ci era arrivato prima!

È vero. Io ho inaugurato l'access del canale NOVE con BOOM. Eravamo partiti facendo con le prime puntate l'1%, poi il 2% e fare il 2% quando il canale prima faceva lo 0,3% era una cosa enorme. Arrivammo a 2,7%! Ricordo che siamo riusciti a battere l'Edicola Fiore (non me ne voglia Fiorello!) ma anche Singing in the Car, un format nuovo con Lodovica Comello. La seconda stagione fu un successo enorme. Facemmo 540 puntate su un canale appena aperto.

Domanda di rito per tutti i nostri intervistati: quando accendi la tv, cosa guardi?

In tv guardo lo sport, film western o i grandi classici americani, tipo quelli con Morgan Freeman o i grandi attori hollywodiani, e i programmi d'informazione. E un paio di approfondimento politico, di inchiesta, tipo Report, Presadiretta, Piazzapulita, diMartedì ma anche Zoro il venerdì sera (Propaganda Live, ndr.). Certo, se c'è qualche programma di intrattenimento me lo vedo: mi son visto Sanremo ma anche qualche puntata di Ballando con le Stelle. Recentemente ho riscoperto la passione di leggere i libri che avevo in casa. Senza Kindle.

Quindi 99 Da Battere torna a settembre con una seconda edizione?

No, a settembre non può andare in onda! In quel periodo si può andare in onda solo con cose fortissime. E poi comunque serve tempo per costruire un nuovo cast fatto come si deve, registrarlo e montarlo come si deve. Metteteci voi una buona parola con la Rai!

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