Eurovision

Eurovision 2026 avrà nuove regole per frenare mezzucci nel voto

Eurovision prova a riacquisire nuova credibilità fra i Paesi pronti ad abbandonare la gara con nuove regole legate a voto e promozione.

Tv Italiana 21/11/2025

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La grande baraonda generata dalla scorsa edizione di Eurovision Song Contest continua a far parlare quotidiani e siti web. Sono sempre di più i Paesi che hanno deciso che abbandoneranno la competizione in quanto non vogliono condividere il palco con lo stato di Israele (attualmente definito stato genocida dalle Nazioni Unite). Ed EBU – ente organizzativo di Eurovision 2026 – si trova nella difficile posizione di voler accontentare ambedue le fazioni però senza poterlo fare concretamente trincerandosi dietro ad un ricorrente claim: il contest è una gara fra brani musicali e nulla ha a che vedere con la politica. Un tormentone su cui persino l’Europarlamento non si è trovato d’accordo con una mozione siglata da 55 deputati. Nella speranza di far felici un po’ tutti e cercare di ristabilire un equilibrio fra gli storici partecipanti, EBU ha deciso di emanare una serie di nuove regole alla gara che in maniera mirata puntano ad un maggior equidistanza sui risultati delle votazioni dopo le forti accuse di manipolazione e promozione scorretta piovute sul governo israeliano nelle ultime due edizioni. Scopriamo tutte le novità nel prossimo paragrafo.

Eurovision 2026: nuove regole dopo la polemica dei “voti pilotati” su Israele

Stando ad una informativa ufficiale diffusa da EBU, il regolamento di gara di Eurovision 2026 prevede nuove regole che punteranno a rendere più regolari e meno pilotabili le varie sessioni di raccolta dei voti: nelle due semifinali verranno reintrodotte le giurie nazionali. Se fino alla scorso anno, le due semifinali erano valutate dal solo televoto, ad Eurovision 2026 tornano delle giurie allestite dai singoli Paesi aventi diritto al voto. Ogni giuria sarà composta da sette membri di cui almeno due obbligatoriamente con una età compresa fra i 18 e i 25 anni. Tutti i giurati dovranno firmare una autocertificazione in cui assicurano che il loro voto sarà imparziale e non influenzato da terzi, pena una ammenda. Il voto dei giudici nazionali farà media al 50% con quello del televoto da casa. E ancora: il numero dei voti inviabili da casa saranno dimezzati. Passano da 20 a 10 i voti inviabili da ogni singola utenza telefonica o carta di credito.

EBU aggiunge che da questo momento non sarà più lecito organizzare campagne promozionali al voto dalla mole “spropositata specie se finanziata oppure organizzata da “terze parti come governi o agenzie governative“. Nelle norme si legge: “Le emittenti tv e gli artisti partecipanti non sono autorizzati a impegnarsi attivamente, facilitare o contribuire a campagne promozionali di terze parti che potrebbero influenzare l’esito del voto e, come delineato nel Codice di Condotta aggiornato, qualsiasi tentativo di influenzare indebitamente i risultati comporterà sanzioni“. Il riferimento seppur indiretto è riferito a quanto commesso nelle ultime due edizioni dal governo israeliano che arrivò in pochi giorni ad allestire comunità di voto e campagne promozionali a tiratura internazionale. Basteranno queste nuove norme a rimettere in riga Eurovision 2026? Gli stati pronti ad abbandonare la nave verranno convinti a restare sotto coperta? Il numero e i nomi dei Paesi che parteciperanno alla prossima edizione del concorso verranno svelati entro Natale 2025.

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