Tv8
Giulia Vecchio vs Monica Setta: “Mia parodia libertà d’espressione sui talk retorici”
Giulia Vecchio torna a prendere le difese della parodia fatta su Monica Setta: "La libertà d'espressione è tasto della nostra Costituzione".
Tv Italiana 03/06/2025

A distanza di mesi resta ancora attuale la lite a distanza innescata dal Gialappashow a seguito della messa in onda di una “straordinaria” parodia di Monica Setta ideata e realizzata dell’attrice Giulia Vecchio. All’inizio la conduttrice Rai si era detta favorevole all’idea di avere una imitazione in giro per la tv, salvo però cambiare drasticamente idea dopo la prima messa in onda; periodo in cui l’intervistatrice è arrivata persino ad annunciare che si sarebbe presto aperto un dialogo fra il programma di Tv8 e i suoi avvocati. Dunque non l’ha presa affatto bene e questo malcontento è diventato un tormentone anche in altre trasmissioni Rai (ultima in ordine cronologico Tv Talk su Rai Tre) fra battutine e frecciatine assortite. Oggi Giulia Vecchio è tornata sul tema mettendo in chiaro due punti: il primo è che vede la sua parodia come un diritto alla “libertà d’espressione”; il secondo è che la parodia non era direttamente indirizzata a Monica Setta ma al suo show – Storia di Donne al Bivio – che ha trovato particolarmente retorico. Per questo lo sketch si chiama “Robba De Donne”. Leggiamo le sue dichiarazioni nel prossimo paragrafo.
Giulia Vecchio: “La parodia di Monica Setta critica a talk show retorico”
Ospite dell’evento Sky Inclusion Days realizzato oggi 3 giugno 2025, Giulia Vecchio ha risposto ad una domanda del giornalista Alessio Viola relativa proprio alla parodia fatta al Gialappashow: “Con Monica Setta c’è stato uno scambio iniziale molto carino con Monica Setta. Anche perché abbiamo le stesse origini. Siamo di Brindisi (in Puglia, ndr.). Però poi insomma ognuno ha la propria percezione di sé e ci possono essere cose che danno fastidio. La cosa importante è un po’ proteggere quello che è un tasto della nostra Costituzione: la libertà di espressione. C’è un limite sottile, ma è importante poter fare parodia, ironia e satira perché questo riguarda le nostre radici più antiche. Anche per illuminare uno spaccato e perché è un pretesto per parlare di qualcos’altro. L’imitazione racconta un mondo, perché si rivedono in essa tanti contesti, tante persone… È un gioco teatrale. Il personaggio imitato è dentro un contesto ironico. In quel caso, vorrei sottolineare che era un contesto di interviste al femminile un po’ retoriche che mi facevano sorridere e da lì è partito tutto. Con lei, comunque, ci siamo sentite solo all’inizio, poi ognuna ha preso il suo palco”.