Hanno lasciato stupiti alcuni internati le inattese parole di Maria De Filippi a proposito della puntata di C'è Posta per Te in onda il prossimo 11 febbraio 2023. Hanno destato stupore non tanto per via di chissà qualche insolita affermazione fatta dalla conduttrice ma per aver rilasciato una brevissima dichiarazioni, e non una vera intervista, a Il Fatto Quotidiano in cui si focalizza specificatamente solo sulla sfida fra il suo show e la finale di Sanremo 2023.
Ma quali sono queste brevi dichiarazioni fatte dalla conduttrice sulla sfida televisiva fra il suo C'è Posta per Te e la serata conclusiva? Leggiamole assieme:
Il mio editore legittimamente ha chiesto che la programmazione di ‘C’è posta per te‘ continuasse normalmente anche durante la settimana del Festival di Sanremo. ‘C’è posta per te’ va in onda da anni di sabato ed è stato quindi mantenuto lo stesso giorno di programmazione. Sentir parlare di sfida mi sembra assurdo, sarebbe irragionevole e decisamente presuntuoso da parte mia e di chiunque lo possa pensare. So di lavorare in una televisione privata dove la logica commerciale è importante, ne sono consapevole e la comprendo. Considero Sanremo, al netto di qualsiasi logica di normale programmazione o contro-programmazione come dir si voglia, un evento fondamentale per la musica italiana e anche per me
In queste cinque frasi di numero rilasciate in esclusiva a G. Candela de Il Fatto Quotidiano, la conduttrice dice di voler prendere le distanze da chi ha raccolto con grande interesse la sfida che Mediaset ha voluto lanciare al Festival di Rai1 confermando la sua programmazione standard che per altro ha arricchita anche con doppi appuntamenti di reality e show d'inchiesta.
Dopo quasi quindi anni di schivate, quest'anno Mediaset ha deciso di indossare il guanto di sfida ma non per Maria De Filippi che - come abbiamo letto - trova "assurdo" che si parli di contrapposizione fra il suo show e quello della concorrenza. Insomma, sembra quasi un voler mettere le mani avanti davanti all'ipotesi di un duello Auditel troppo sbilanciato fra la proposta di Canale5 e quella di Rai1. Una riflessione che di certo non si può biasimare, del resto.
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