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Che figura di Meloni: per Scurati Rai aveva pattuito regolare compenso per Che Sarà

Premier Meloni difende Rai e attacca Scurati per il presunto compenso da 1800€... ma arriva la smentita!

domenica 21 aprile 2024

/ by Tv Italiana

Si è scomodata persino la Premier Giorgia Meloni per difendere la Rai dal caos scoppiato nella giornata di ieri, 20 aprile 2024, a seguito dalla cancellazione dell'ospitata dello scrittore Antonio Scurati dal talk show di Rai Tre CheSarà; l'uomo era stato inviato in trasmissione per recitare un suo monologo sul 25 Aprile e sulle derive passate e presenti del Fascismo; un discorso che avrebbe pungolato anche l'attuale maggioranza di Governo e la Premier. Come dicevamo, la Premier si è lanciata in una difesa d'ufficio nei confronti della (sua?) Rai con un post social: "In un'Italia piena di problemi, anche oggi la Sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile. La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo. Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare)". Frecciatine a parte, le suddette dichiarazioni della Meloni sono state smentite dai diretti interessate. 

Nella puntata di sabato 20 aprile 2024 di Che Sarà la conduttrice Serena Bortone ha letto un messaggio  che lo scrittore Antonio Scurati ha scritto in risposta alla frecciatina social pubblicata dalla Premier Meloni:

Gentile Presidente, leggo sue affermazioni che mi riguardano. Lei stessa dice di non sapere quali siano le vere ragioni della cancellazione del mio intervento in Rai. Bene, la informo che quanto lei incautamente afferma – pur ignorando per sua stessa ammissione la verità – è totalmente falso, sia per ciò che concerne il compenso, che per che riguarda l’entità dell’impegno. Non credo di meritare questa ulteriore aggressione diffamatoria. Io non ho polemizzato con nessuno né prima né dopo. Sono stato trascinato per i capelli in questa vicenda. Ho solo accolto l’invito di un programma della tv pubblica a scrivere un monologo ad un prezzo consensualmente pattuito con la stessa azienda, dall’agenzia che mi rappresenta e perfettamente in linea con quello degli scrittori che mi hanno preceduto.

Il presunto compenso esorbitante, dunque, è una mera invenzione e - come già sappiamo - l'annullamento dell'ospitata dello scrittore era puramente legata ai contenuti che avrebbe raccontato, dunque una decisione puramente editoriale:

La decisione di cancellare il mio intervento è evidentemente dovuta a motivazioni editoriali, così come dichiarato esplicitamente in un documento aziendale, adesso pubblico. Il mio pensiero su fascismo e post fascismo ben radicato nei fatti doveva essere silenziato, continua ad esserlo ora che si sposta la discussione sulla questione pretestuosa del compenso.

Pur di confondere le acque, un capo di governo, usando tutto il suo potere non esista ad attaccare un cittadino e scrittore. Questa presidente è una violenza, non fisica certo, ma pur sempre una violenza. È questo il prezzo da pagare oggi nella sua Italia?

Ce lo faccia dire, signora Premier: che figura di Me...loni!

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