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Hercai: anticipazioni 23 giugno 2025, Gonul spara a Miran davanti a Reyyan

Le anticipazioni dei nuovi episodi della terza stagione di Hercai - Amore e Vendetta, in onda il 23 giugno 2025 su Real Time.

Tv Italiana 23/06/2025

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Continua su Real Time con un nuovo episodio la soap opera turca Hercai – Amore e Vendetta. Nel nuovo appuntamento di lunedì 23 giugno 2025, il dizi tonerà in onda onda con un nuovo appuntamento della terza stagione; andremo a scoprire i nuovi sviluppi della storia dell’amore fra Reyyan e Miran ostacolato dall’antica faida fra le loro due famiglie. Nuove svolte, retroscena, intrighi, vendette e colpi di scena ci aspettano: scopriamo insieme le anticipazioni e la trama di Hercai – Amore e Vendetta dei nuovi episodi nel prossimo paragrafo.

Hercai: anticipazioni 23 giugno 2025 della soap turca di Real Time

(S 3 E 21) Miran rinviene grazie alle cure fortuite di Reyyan. I due finiscono subito per discutere: il ragazzo chiede spiegazioni sul perché si è fatta scortare da Harun e come mai si trovava nel luogo d’incontro fra lui e Aslan. A Reyyan sfugge che qualcuno li insegue. Nel frattempo, Zehra ha partorito e si trova in ospedale. Hazar corre a farle visita. Miran e Reyyan fanno subito pace in quanto ancora innamorati l’una dell’altro. La spedizione di Cihan prosegue: uno degli scagnozzi degli Sadoglu ha trovato una traccia del vestito di Reyyan; deducono che non è poi così lontana. Decidono di dirigersi verso il villaggio più vicino. Una disperata Gonul – che aveva udito Azize tramare la morte del nipote Miran – incontra Firat per strada e si fa confortare da lui. Completamente in lacrime e disperata, Sultan corre alla villa di Aslan per chiedergli di aiutarla a salvare Gonul di cui Azize avrebbe ordinato l’esecuzione. Aslan ordina ad Harun di frugare nelle stanze degli Aslanbey a caccia di una delle lettere scritte da Dilsah. Azize piange sulla lapide di sua sorella Hanife, da lei stessa ammazzata in una colluttazione. Gonul e in auto con Firat alla ricerca di Miran: la ragazza ha dato all’uomo indicazioni precise, in quanto è certa di dove si trovi; Firat però non è convinto. Nel tentativo di convincerlo, Gonul ammette di amare ancora Miran. Ma ancora nulla. Gonul fa una follia: ruba l’auto di Firat e lo lascia in una strada sterrata. Cihan e i suoi sgherri sono arrivati al villaggio disabitato dove Miran e Reyyan sono nascosti. L’ordine è categorico: sparare a Miran, immediatamente. Passeggiando, trovano Reyyan che scorrazza con una scodella. Fra i due parte subito uno scontro. Reyyan ruba la pistola a Cihan, lo minaccia e – ben consapevole che la vita di Miran è in pericolo – prova a creare un diversivo; corre via con l’arma in mano urlando a Miran di fuggire. I due si rincorrono, lei cade in un pozzo vuoto e dal fondo minaccia Cihan con la sua stessa pistola. Lo zio ora è arrabbiato e ammette le sue vere intenzione: eliminare Miran seduta stante. Altrove Harun e Aslan si incontrano e il primo ha portato la lettera richiesta. Incuriositi dal fumo di un braciere acceso, Cihan e i suoi si avvicinano ad un casolare…


(S 3 E 22) Miran ha udito le grida di Reyyan ed è fuggito via dal casolare. Hazar torna a bussare a casa della vecchia amica di Dilsah per provare a scoprire qualcosa di più sul passato della sua amata. Bussa ma trova il portone d’ingresso aperto. Si introduce nell’abitazione ma non la trova. Il vicino di casa racconta ad Hazar che la sera prima la famiglia si è trasferita in tutta fretta. Che fosse sotto ricatto? (Sì) Hazar mette in dubbio le parole dette dalla donna e inizia a credere che effettivamente Miran sia suo figlio genetico. Gonul trova Miran, gli comunica che Cihan è sulle sue tracce per ammazzarlo e gli chiede di scappare con lei per mettersi in salvo. Miran non vuole andarsene senza Reyyan. Mentre Miran si china per dare un braccio a Reyyan per permetterle di uscire dal pozzo, Gonul viene colta dal raptus della gelosia e spara in direzione di Miran. Il giovane cade nel pozzo. Reyyan si accorge che a sparare è stata Gonul; le chiede di aiutarla ad uscire fuori dal pozzo ma lei, disperata dal gesto da lei stessa commesso, si allontana piangendo. Chiama qualcuno e gli comunica che Miran è morto “e presto lo raggiungerò. Reyyan resterà in vita“. Prima di premere il grilletto, arriva Cihan che la ferma dal compiere il gesto estremo. Udito lo sparo, Firat intuisce che qualcosa di grave dev’essere accaduta a Miran e decide di correre a piedi verso la cittadella abbandonata. Cihan ha trovato una scala a pioli e la usa per scendere nel pozzo; invita Reyyan a risalire per prima e, con questa scusa, a scortare via la ragazza lasciando Miran sul fondo. Azize piange ancora davanti alla lapide di sua sorella Hanife. Hazar continua le sue ricerche ma Ayla non si trova più. Cihan rientra al castello Sadoglu tirando per la mano Reyyan: “Miran è morto!”. A queste parole, Reyyan sviene. Hazar scopre che Dilsah non aveva affatto rinunciato alla sua gravidanza anzi la portò a compimento. Cihan tiene sotto scacco anche Gonul: dovrà dire ai suoi familiari di esser stata lei ad aver ammazzato Miran. Dopo un terribile incubo, Reyyan si sveglia nel suo letto, chiusa a chiave dall’esterno e con il pensiero di Miran defunto a bombardarle il cervello.

(S 3 E 23) Azize piange ancora la morte della sorella, stavolta però in camera sua. Cihan irrompe nel castello degli Aslanby e scaglia per terra Gonul. Al cospetto di Azize e Sultan, l’uomo annuncia la morte di Miran e che ha spararlo è stata Gonul. Ringhiando addosso ad Azize, aggiunge che gli Sadoglu dovranno essere lasciati in pace e che il cadavere di Miran si trova nel fondo di un pozzo di un villaggio abbandonato. Gonul scarica il suo nervosismo su Azize – che ordì un matrimonio per convenienza – e su sua madre Sultan – che approvò il matrimonio per dare alla luce un nipote, per colmare il vuoto del figlio abortito -, generando così scompiglio. Azize lascia il castello col volto cupo dalla rabbia. Reyyan riesce a fuggire dalla sua stanza approfittando di una leggerezza di Handan. La fuggitiva vuole tornare al villaggio per ricongiungersi con Miran. Firat rientra al castello e scopre da Esma che Firat è morto per mano di Gonul. Ovviamente la notizia lo manderà su tutte le furie. Sua madre gli rivela che si trova ancora nel  fondo del pozzo. Azize è in auto e sta raggiungendo la salma di suo nipote; strada facendo incontrerà Reyyan, che cammina, dritta, assente, catatonica verso il villaggio abbandonato. Azize proverà a dirle due parole ma la giovane prosegue senza sosta la sua maratona. Aslan continua a contattare Hanife nella speranza che risponda (non sa ancora che è morta). Sultan chiama Aslan: ha bisogno di aiuto con Gonul che è impazzita dopo la morte di Miran. La notizia della morte di Miran lo mette in allerta; sale subito in auto e corre in direzione di Sultan. Azize è giunta al pozzo. Nello stesso momento è arrivato anche Hazar. Ma… sorpresa: IL POZZO È VUOTO! Haza inchioda Azize: “Miran è mio figlio?“.  La megera tergiversa senza rispondergli, gli dice che è stato sparato e che gli deve restituire il suo corpo. Hazar non sa nulla e lo dice con sincerità. Azize non gli crede. Scopriamo che a rilevare il corpo di Miran dal pozzo è stato Azat, che lo sta trasportando via in auto a tutto gas. Miran viene portato da due sciamane che estraggono il proiettile dal corpo, lo medicano e gli fanno i riti di ordinanza. “Tu non morirai” – esordisce Azat – “Perché se lo farai, morirà anche Reyyan“. Cihan comunica al padre che Reyyan è scomparsa. Firat giunge al capezzale delle sciamane: “Si riprenderà” gli comunicano. Nel frattempo, Firat e Azat litigano. Aslan decide di mettere al sicuro sua madre Sultan e la sorella Gonul a causa degli accadimenti. Azize arde di passione: sta per consumare la vendetta ordita da anni, potrà finalmente sbattere in facciaa d Hazar il cadavere di Miran rivelandogli così che suo figlio genetico è morto. Ma un nuovo colpo di scena blocca i suoi piani: Azize vede illuminarsi il cellulare di Hanife, lo apre e ci trova un sms di Aslan in cui rivela di aver trovato una lettera di Dilsah e che – con le prove in mano – ordirà un suo piano contro la nonna.

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