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PiazzaPulita smonta Giorgia Meloni: la Premier ha messo un veto sul talk di La7

Tv Italiana 14/04/2023

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Continua a far parlare di sé il canale La7. Dopo la cancellazione senza alcun preavviso della trasmissione di Massimo Giletti Non è L’Arena, anche Piazzapulita ha qualcosa di interessante da comunicare ai suoi telespettatori: il talk show condotto da Corrado Formigli è ufficialmente vittima di un veto imposto dall’attuale Premier Giorgia Meloni e dal leader del partito “consorte”, ovvero la Lega di Matteo Salvini. A spiegarlo è stato lo stesso conduttore nel corso della puntata del 13 aprile 2023,, riportando testimonianze che avvalorerebbero la sua tesi e che minerebbero il pluralismo all’interno del programma giornalistico di La7.

Qui di seguito l’eloquente lungo appello fatto in diretta da Corrado Formigli sul vero posto da Giorgia Meloni e da Matteo Salvini sulla sua trasmissione: 

Vorrei dirvi qualcosa che ha a che fare con il senso di rispetto che dobbiamo a chi ci guarda, sia chi la pensa in un modo o chi la pensa in un altro. Vorrei rivolgere una domanda ai leader dei due principali partiti di Governo, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, chiedo loro di motivare con chiarezza le ragioni per le quali nessun esponente di Fratelli D’Italia e Lega accetti di partecipare al nostro programma, dai vertici fino all’ultimo consigliere municipale. Ogni settimana noi proviamo ad inviare esponenti di questi due partiti.

I due leader ci hanno fatto sapere, anche con sdegno, che non hanno alcuna intenzione di voler partecipare. Ma quando siamo andati ad inviare esponenti di rango minore o ministri di questo Governo, ci siamo sentiti dire: “noi vorremmo partecipare, verremmo volentieri, siamo pronti al confronto”... Ma poi chiedono autorizzazione e ci richiamano dicendo: “purtroppo, ci è stato vietato, non possiamo venire, ci è stato vietato, proibito, dai vertici del partito”. Lega e Fratelli D’Italia proibiscono a qualunque loro iscritto o esponente di essere presente nel nostro programma. Dai vertici di Governo all’ultimo paesino d’Italia.

Ci troviamo di fronte ad un boicottaggio, una vera e propria messa al bando di un programma tv di prima serata. E quindi anche dei suoi telespettatori che avrebbero il diritto di veder parlare o intervistati gli esponenti della maggioranza di Governo. Di sapere come la pensano. Di rispondere alla domande o ai nostri servizi. 

Ai nostri invitati abbiamo proposto ogni tipo di formula: interviste singole, confronto a due, un talk con più partecipanti, gli abbiamo anticipato i temi di discussione, anticipato le inchieste e i temi di ci parlare… senza trucchi. Vogliamo solo un confronto aperto. Ecco, loro preferiscono disertare il programma obbligando chi vorrebbe parteciparvi all’astensione totale.

In un sistema democratico, il boicottaggio sistematico di un programma televisivo lede il diritto di informazione, il pluralismo informativo, la necessità di rappresentare più punti di vista. Questo ha il sapore di una ritorsione: il nostro programma non ha mai perso una causa per diffamazione, non ha mai ricevuto smentite per notizie date… Quindi è un boicottaggio fatto solo perché è stata espressa una linea critica nei confronti di quei partiti. Notizie, servizi, fatti critici su quei partiti politici. 

Questo non fa bene alla ricchezza dell’informazione. Prima si rifiuta l’invito del programma e poi si attacca lo stesso programma denunciando ma mancanza di equilibrio.Il trucchetto è sempre quello. Poniamo la questione come una mancanza di rispetto nei confronti dei telespettatori che guardano il programma e che spesso ci chiedono: “perché non date voce anche ai partiti al Governo?”. Ecco, non gli diamo voce perché loro si rifiutano in ogni modo di partecipare.

Chiedo a Meloni e Salvini se intendono continuare con questo boicottaggio e se sì, di motivarne almeno pubblicamente le ragioni. Di prendere in considerazione seriamente l’ipotesi di mandare loro esponenti e soprattutto di valutare che, se un politico ha a cuore l’informazione, dovrebbe frequentare anche i luoghi in cui può essere criticato. La critica e il diritto di replica sono il sale della democrazia e della buona informazione.

Matteo Salvini e l’attuale Premier Giorgia Meloni risponderanno a questo j’accuse pubblico?

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