Cucine da Incubo
Cucine da Incubo 2025: tutti i ristoranti dell’undicesima edizione
Scopriamo tutti i ristoranti protagonisti dell'11esima edizione di Cucine da Incubo, in onda da aprile 2025 su Sky.
Tv Italiana 18/05/2025

Come da tradizione, ogni primavera spuntano i fiori, il polline, le giornale si allungano e il palinsesto di Sky si riempie di nuove puntate di Cucine da Incubo. Nell‘undicesima edizione, chef Antonino Cannavacciuolo tornerà a visitare i ristoranti più fatiscenti e disorganizzati nella speranza di rimettere in sesto il locale, lo staff e il menù da offrire alla clientela. Nelle nuove nove puntate in onda fra aprile e maggio 2025, sempre la domenica in prima serata su Sky Uno, il programma ci porterà alla scoperta di locali a gestione familiare così come di attività più ampie, passando dal nord al sud Italia fino ad una speciale puntata realizzata in Germania; tutti però accomunati da un grande desiderio: rimettere in salute il proprio locale. Chef Cannavacciuolo riuscirà in questa impresa? Nel prossimo paragrafo andiamo a scoprire tutti i ristoranti visitati da Cucine da Incubo 2025.
Cucine da Incubo 2025: tutti i ristoranti visitati da chef Cannavacciuolo
La Dolce Napoli – Rottendorf (6 aprile 2025)
La nuova edizione di Cucine da Incubo parte in Germania, a Rottendorf, nel ristorante La Dolce Napoli: un locale gestito da Roberto e da sua moglie Enza, una coppia di origini partenopee che vive in Germania da oltre venti anni. A La Dolce Napoli i clienti non entrano più a causa di una cucina che ha ben poco di italiano e di un’atmosfera che poco invoglia la clientela a varcare la soglia d’ingresso. Come se non bastasse, marito e moglie sembrano ormai ai ferri corti anche tra le mura domestiche. A soffrire della situazione ci sono anche i figli della coppia. Il compito di Antonino Cannavacciuolo sarà decisamente complesso: in cucina è chiamato a portare un po’ di Italia ma inevitabilmente questo lo porterà anche a vestire i panni di consulente matrimoniale.
Il Mulino – Vallecorsa (13 aprile 2025)
Chef Cannavacciuolo torna in Italia e atterra a Vallecorsa (Frosinone) per visitare il ristorante Il Mulino. In questo paesino abitato da poco più di duemila persone sorge questo locale a conduzione familiare: a gestirlo ci son sempre stati Oliviero, detto “il barone”, e Lina. La responsabilità è stata ceduta alle figlie Lucilla e Sabrina e al nipote David. Pur defilato nella gestione del ristorante, il barone Oliviero è una presenza fissa all’interno del locale. Le sale del ristorante sono spesso teatro di liti familiari e questo spinge Lucilla e Sabrina a non voler continuare a prendersi cura de Il Mulino. Tutto questo si ripercuote sulla loro professionalità e sulla qualità della cucina. La clientela è andata assottigliandosi nel corso degli anni.
Totò Sapore – Bricherasio (20 aprile 2025)
A pochi chilometri da Torino, Vincenzo, ex giardiniere, ha deciso di mettere su la sua attività per assecondare una sua passione. Il suo approdo nel mondo della ristorazione ha prodotto scarsi risultati, tanto che la situazione all’arrivo di chef Cannavacciuolo è paradossale: all’ingresso del ristorante l’insegna è rimasta quella della gestione precedente, la sala è in uno stato di semi-abbandono, il menù non è aggiornato. Come se non bastasse, anche dal punto di vista culinario lascia un po’ a desiderare: le materie prime sono tutte rigorosamente surgelate. Anche lo staff del ristorante è in linea con lo stato del locale: Vincenzo non sa farsi rispettare, di conseguenza nessuno crede in lui e nel suo progetto. Con l’arrivo di Antonino, Vincenzo e i suoi pensano che sia una buona idea intrattenere la clientela chiamando tale Celentino, un sosia di Adriano Celentano.
Alla Tavola di Simona – San Severo (27 aprile 2025)
Lo Chef approda a San Severo (Foggia), nel ristorante “La tavola di Simona”. Al suo ingresso, Cannavacciuolo si ritrova davanti un inno al kitsch: la sala è piena di foto di Simona, egocentrica cuoca e titolare del locale insieme alla sua amica Erika; quest’ultima è una cantante neomelodica, protagonista dell’unica serata in cui il ristorante ancora “funziona”, quella in cui appunto lei si esibisce – insieme al cameriere Antonio – nei panni di una prorompente ballerina brasiliana. Le due donne però litigano in continuazione e le accuse reciproche non mancano: Simona “non sa fare nulla se non cucinare”, Erika invece “pensa solo ai social”. Il risultato è un’attività portata avanti in modo superficiale e poco professionale, piena di mancanze che Antonino non può fare a meno di notare.
Da Mimmo – Ciampino (4 maggio 2025)
La storia di Mimmo, titolare del locale a cui ha dato il suo nome, è quella di un ristoratore di lunghissimo corso a cui però adesso sta passando un po’ la voglia. Il menù prevede decine di piatti: a suo dire per accontentare tutte le possibili richieste della clientela, ma chiaramente è un segnale del disordine che si respira in cucina ma anche in sala. Infatti, i rapporti tra Mimmo e il suo staff – composto da sua moglie Michela, le cameriere Carmen e Francesca e la tuttofare Michela – non sono dei migliori, e le liti sono frequentissime. Nel ristorante si riflette la difficile storia personale di Mimmo: orfano di padre da quando era piccolissimo, ha dovuto iniziare a lavorare molto presto, e ora vuole garantire un futuro a suo figlio proprio tramite la sua attività; il suo timore, però, è che un possibile fallimento del ristorante possa precludergli questo desiderio, per questo è sopraffatto dalle ansie e dalle paure.
La Tasca – Robbiate (11 maggio 2025)
Il nome di questo locale, sito nel cuore della Brianza proprio sul ciglio di una strada statale super trafficata, arriva dalle taverne più popolari in Venezuela in cui i clienti mangiano, ballano e si divertono per tutta la serata: nulla di più lontano da quello che accade in questo caso. Il ristorante è stato aperto dall’ex camionista Giovanni e da sua moglie italo-venezuelana Isabel. Ora lo gestiscono insieme ai figli Armando e Giorgio. La situazione nel locale e in famiglia è complicata: se l’attività è in crisi a causa di debiti e di una clientela sempre più scarsa, i genitori sono preoccupati per Giorgio, ex pugile promettente che però, con la morte del suo allenatore, ha pian piano abbandonato lo sport; di conseguenza, gli scontri tra il ragazzo e il padre sono diventati frequentissimi: da una parte, il genitore vuole un futuro diverso per il figlio, dall’altra il ragazzo pensa di aver deluso la sua famiglia e trasforma la sua insicurezza in rabbia e chiusura.
La Brasserie – Montella (18 maggio 2025)
La chiusura di questo ciclo di episodi è in Irpinia, in un ristorante che fino a qualche anno fa era uno dei più amati e frequentati della zona ma ora invece ha perso mordente (e con esso anche la clientela). Le scelte fatte dal titolare Ivano non hanno dato i frutti sperati: col passare del tempo il locale è diventato una via di mezzo tra un bar e un pub, compiendo una trasformazione che è stata criticata aspramente soprattutto da Sergio, fratello di Ivano e cuoco de “La Brasserie”. La contrapposizione tra i due fratelli è anche tra due personalità ben diverse: Sergio è sanguigno e passionale, e accusa Ivano di essere incapace di prendere decisioni e di farsi rispettare dallo staff, oltre che di non aver rinnovato la cucina del locale che invece dovrebbe essere rustico e casereccio.