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AgCom richiama Mediaset: 'C'è Posta Per Te viola principi di dignità della persona'

Pesante delibera di AgCom sullo shoe di Maria De Filippi: l'edizione 2023 ha diffuso sessismo e stereotipi sulla donna.

sabato 28 ottobre 2023

/ by Tv Italiana

c'è posta per te 2023

Il nostro articolo del 3 febbraio 2023 aveva ragione: "C'è Posta per Te normalizza la violenza domestica". E a ribadire questo concetto non ci sono solo alcune associazioni nazionali ma persino l'AgCom che in settimana ha inviato un pesante richiamo a Mediaset a proposito della cattiva condotta tenuta nel programma di Maria De Filippi. In una delibera pubblica dello scorso 11 ottobre 2023, l'Autorità per le Garanzie nella Comunicazione ha rilascio un "richiamo nei confronti di Mediaset rispetto dei principi a tutela degli utenti, della dignità umana e della corretta rappresentazione dell’immagine della donna nei programmi di intrattenimento", si legge nel titolo del documento. Una accusa parecchio grave che viene raccontata dettagliatamente in un documento di ben undici pagine corredata da estratti testuali della trasmissione di Canale Cinque e dalle numerose segnalazioni arrivate ad AgCom da associazioni, enti e semplici spettatori. Nel documento si legge anche che Mediaset (RTI) ha provato a respingere le accuse in questione con motivazioni risultate poco credibili per il Garante. Andiamo nel dettaglio a capire cos'è successo e qual è stata la delibera di AgCom su questo caso. 

La segnalazione di infrazione parte da una segnalazione effettuata dall'Associazione Differenza Donna APS che in data 11 gennaio 2023 segnalava al Garante una puntata di C'è Posta per Te in cui veniva:

Divulgata la storia di una relazione sentimentale connotata da sopraffazione, denigrazione e mortificazione dell’uomo sulla donna [...] La rappresentazione misogina delle relazioni, in assenza di qualsivoglia intervento correttivo da parte della conduttrice, è molto grave in quanto ha riprodotto e legittimato in un vasto pubblico trattamenti inaccettabili che configurano reati molto gravi che offendono beni giuridici di rango costituzionale.

Mediaset ha ricevuto la segnalazione ed ha riposto per le rime, in una contro-risposta arrivata ad AgCom il 1^ febbraio 2023: 

Contrariamente a quanto sostenuto dall’associazione, C’è posta per Te del 7 gennaio 2023 non ha divulgato la storia di una relazione sentimentale connotata da sopraffazione, denigrazione e sopraffazione dell’uomo sulla donna; - il programma ha dato voce ai protagonisti di un matrimonio in crisi a causa di differenti e reciproci addebiti; la conduttrice ha adottato un tono pacato, volto a disinnescare la conflittualità, senza tuttavia indulgere ad un qualsiasi atteggiamento nei confronti di condotte sopraffattorie.

Queste giustificazioni non sono bastate a discolpare C'è Posta per Te, Maria De Filippi e Mediaset dalla segnalazione, tant'è vero che la stessa AgCom si è ritrovata nel corso delle settimane ad accogliere ulteriori segnalazioni da parte di privati cittadini, osservatori oltre che da ulteriori associazioni legati alla tutela delle donne. 

Fra le segnalazioni degne di note, ad esempio, c'è quella dell'Associazione DonneInQuota che ha spiegato: 

Nel corso del programma C’è posta per te, trasmesso da Canale 5 il 7 gennaio 2023. è stato trattato un caso di violenza di genere secondo modalità chiaramente sbagliate, stereotipate e sessiste [...] Maria De Filippi non ha la preparazione adatta a trattare casi di questo tipo, non sa riconoscere come tale la violenza e commette il grave errore di colpevolizzare la vittima, la protagonista Valentina. Presenta i comportamenti sbagliati come parte ordinaria della relazione di coppia e ne ridimensionala la sua gravità.

C'è andato giù duro pure i MOIGE, Movimento Italiano Genitori:

È stata raccontata una storia coniugale e domestica caratterizzata da mancanza di rispetto [...] Aldilà di quale possa essere la reale relazione tra i due protagonisti, il messaggio veicolato è potenzialmente pericoloso: le donne vittime di violenza domestica, che di per sé sono portate a non voler lasciare i propri partner e rimanere nella cosiddetta “spirale della violenza”, potrebbero aver colto un messaggio rischioso per sé stesse. La volontà di riappacificare la coppia a tutti i costi risulta, se unita al racconto di una storia irrispettosa e aggressiva, essere un invito a rimanere con uomini anche molto violenti. Riteniamo inaccettabile inviare un messaggio dove si banalizza e normalizza un insulto, una piazzata violenta, una possessività e “schiavizzazione” della donna…

Dopo le segnalazioni ricevute (quelle raccontate in questo articolo sono le più salienti) e la replica di Mediaset, AgCom ha emesso un verdetto anche attraverso l'attenta analisi della puntata del programma prodotto da Fascino PGT. Il garante ha rivelato:

  1. l’esigenza di garantire effettività alla tutela dei diritti fondamentali della persona;
  2. la narrazione della storia di Valentina e Stefano nell’ambito del racconto della conduttrice Maria De Filippi contiene la descrizione di episodi di violenza psicologica;
  3. che gli interventi della conduttrice sono finalizzati a convincere il marito Stefano a perdonare la moglie per il tradimento e a tornare a casa ma nulla viene detto in merito ai comportamenti di lui, connotati da violenza e mancanza di rispetto nei confronti della moglie;
  4. che la narrazione della storia riporta una rappresentazione della donna aderente solo a evidenti stereotipi che possono integrare una forma di discriminazione di genere.
 E dunque "richiama a garantire nei programmi di intrattenimento il più rigoroso rispetto dei principi" di dignità e nello specifico " la corretta rappresentazione dell’immagine della donna". Per Maria De Filippi e per Mediaset questo sarà solo un cartellino giallo: se verranno evidenziati ulteriori irregolarità, il Garante annuncia che si muoverà con delle sanzioni.

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