Non è tutto oro ciò che luccica, recita un noto proverbio. Un detto che hanno fatto loro anche i concorrenti del noto talent show Masterchef Italia stando a quanto dichiarato da una delle più amate concorrenti delle passate edizioni dello show di Sky Uno, Dalia Rivolta dell'undicesima edizione. In una intervista fiume rilasciata al podcast RoofTales, la giovane ha raccontato i dietro le quinte della realizzazione del programma non nascondendo traumi e pressioni che i concorrenti sono costretti a vivere fino a quanto sono costretti ai serrati ritmi della gara oltre alla zavorra di imposizioni che la produzione chiede ai concorrenti di seguire fino al termine della messa in onda dello show, che avviene molti mesi dopo il periodo delle registrazioni. Capiamo qualcosa in più leggendo le sue dichiarazioni nel prossimo paragrafo.
Il lato oscuro di Masterchef Italia: il duro sfogo di Dalia
Il primo punto su cui si focalizzano le dichiarazioni della determinata Dalia è il ritmo con cui sono state registrare le puntate di Masterchef Italia 11. Un ciclo di riprese serrate, che lasciavano spazio ai concorrenti pochissimo tempo per fare una pausa:
Quanto c'è di vero in quello che vediamo in tv di Masterchef? Ehm... rifammi la domanda ma in maniera più precisa. [...] Noi tutti viviamo in un residence a Linate, non lontano dagli studios dove si registra ma si vive separatamente dove ognuno vive nella sua camera con la sua mini-cucina. E si registrano puntate tutti i giorni e tutto il giorno. E questo non passa, io da spettatrice non avevo capito. Anzi, registrare non una puntata ma una gara tipo la Mistery Box dura un giorno intero. Poi dopo c'è l'Invention Test, un altro giorno intero. E poi ci sono le trasferte, prendi l'autobus un giorno, trasferta un giorno e way-back un giorno e non sei mai libero. Tant'è vero che qualcuno si era portato gli attrezzi per fare palestra e invece... Si studia? Sì, qualcuno studiava, di notte, ma io no perché vivevo un ansia quasi come una alleata. Se riposo, riposo, quello che so so, quello che non so non so. Al massimo potevi imparare una ricetta a memoria di notte ma non un mestiere. E il tutto si registra in tre mesi se arrivi in finale. Noi iniziammo a fine maggio, venni eliminata a luglio, anche perché l'inizio è più lento in quanto siamo in tanti...
I ritmi produttivi molto opprimenti e la scarsità di tempo per sfogare eventuali pressioni hanno portato Dalia - e a quanto pare non solo lei - a vivere un vero e proprio periodo di paturnie mentali, stress emotivo e fisico:
Ovviamente quando vieni eliminato sei libero di poter tornare a casa ma non puoi dire niente a nessuno. Io poi sono andato a fare un master a Milano... Ma chi sa deve tacere. E tutto questo fino alla finale, che è solo una e non tre come qualcuno pensa, in cui passano sei mesi; un periodo in cui tu vorresti parlare con qualcuno ma più di un terapista che deve mantenere il segreto professionale non puoi.
Poi te lo sogni la notte, non sai se passerai come un buono, un cattivo, non sai che personaggio sarai. Perché loro hanno talmente tanto materiale di te che... Cioè, il programma è vero, i minuti di gara sono quelli, anzi in tv è percepito più semplice di quello che sembra. Ma è tutto più difficile: è come vivere la pressione del giorno della Maturità ma ogni giorno. Tu vai lì e non sai niente e devi tirare 50 conigli da un cappello solo! Il cervello ti va in fumo. Veramente. È una richiesta di sforzo cerebrale continuo in un momento da sopravvivenza, perché si instaura questo senso di sopravvivenza che fisicamente è molto provante. E anche quando finisci tutto e torni nella tua quotidianità sei completamente fuori. Completamente. Io ho il feedback di più protagonisti e questo "shakeramento" ti dura un'annetto.
Ma non è tutto perché Dalia sembra non volersi esporre più di tanto nemmeno sulla figura degli chef, giudici incontrastati di Masterchef Italia:
E quando mi chiedono come sono gli chef, io rispondo che non lo so. Noi li vediamo su un palco, interagiscono con noi un po' di più di quello che vedete ma non così tanto. E se non c'è registrazione non interagiscono con noi, se dico "ciao chef" neanche ti rispondono. Sicuramente giocano fra di loro, uno dà le tacchettate all'altro, mi stanno anche simpatici... Ma dirvi cosa ne penso forse sarebbe un po' presuntuoso. E credo che tutto questo lo si faccia per evitare che il pubblico sia portato a pensare che ci sia un legame fra concorrenti e chef prima della trasmissione.
In conclusione, la ex concorrente racconta anche di alcune clausole contrattuali mai sentite prima che i concorrenti di quell'edizione hanno dovuto rispettare:
Anche perché ci fu un caso, Stefano Callegaro, che fu perseguitato da Striscia la Notizia (e non solo lui), però succede che finito Masterchef Stefano va a lavorare in una cucina in agosto. A dicembre va in onda l'edizione ma lui già lavorava [...] Oggi invece nei contratti c'è scritto che tu non puoi lavorare fino a che non c'è la fine della messa in onda. Stessa cosa sui social: nella mia edizione non potevi essere attivo sul social sino a quando non saresti stato eliminato. Nè reel nè social.
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