Rai
Andrea Vianello fuori dalla Rai: addio consensuale o scelta obbligata?
Ex direttore, conduttore e giornalista: Andrea Vianello fuori dalla Rai fra dichiarazioni pubbliche e dietrologie.
Tv Italiana 26/04/2025

“Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la “mia” Rai“: con queste parole, il giornalista Andrea Vianello ha annunciato sui suoi profili social la fine della collaborazione con la tv di stato che lo ha accolto fra le sue mura in differenti ruoli, dal radio giornale alla conduzione di Agorà, di Mi Manda RaiTre fino alla direzione di Rai Tre e di RTV San Marino, poi un ultimo anno di servizio in cui non gli è più stato assegnato alcun concreto ruolo in azienda. È stato un “accordo consensuale”, ci tiene a specificare Vianello, aggiungendo che ringrazia “amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico“. Eppure qualcuno non è poi così convinto che la scelta sia stata davvero così consensuale…
Andrea Vianello fuori dalla Rai: le ipotesi del CdR del TG3
Il Consiglio di Redazione del Tg3 fa della dietrologia in merito all’uscita di scena di Andrea Vianello dalla Rai: “Il Cdr del Tg3 apprende con rammarico e preoccupazione che anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai. È l’ennesimo collega di grande livello che viene messo ai margini dall’azienda per motivi che non possiamo non definire politici, in un progressivo svuotamento di identità e professionalità“. E aggiungono: “Auspichiamo che questa emorragia si arresti e che attraverso la valorizzazione di colleghi interni la Rai, e in particolare la nostra rete Rai3, possa recuperare la sua centralità nel panorama informativo e culturale nazionale, senza restare vittima di derive ideologiche che impoveriscono soltanto l’offerta per i cittadini che pagano il canone”. (fonte)
Andrea Vianello fuori dalla Rai: il parere di Sandro Ruotolo
E proprio parlando di scelta politica, a fare eco al Consiglio di Redazione del TG3 c’è l’europarlamentare Sandro Ruotolo che – in una dichiarazione pubblica ripresa da AdnKronos – spiega che anche lui ci vede qualcosa di opaco dietro all’uscita di scena di Andrea Vianello dalla Rai: “Prima cacciato dal Giornale Radio senza alcuna motivazione. Poi spedito a Tele San Marino che lasciò perché la Rai gli chiese di licenziare i colleghi per sanare il bilancio. Poi tenuto a bagnomaria senza incarico. Con dignità, per non continuare a percepire denaro pubblico senza fare nulla, Andrea Vianello ha deciso di dimettersi da Tele Meloni che ha tradito uno dei suoi migliori professionisti mentre inzeppa le Reti di improbabili conduttori amici degli amici che fanno ascolti da prefisso telefonico, che è costretta per contratto a garantire minimi garantiti milionari. Questa è la Rai della Destra della meritocrazia e delle competenze”. E ancora: “‘Cose che non accadono nelle aziende editoriali pubbliche dei Paesi normali ma noi non siamo un Paese normale perché abbiamo la più grande azienda culturale e informativa del Paese nelle mani di Palazzo Chigi. Del resto, lo sfascio della Rai è tangibile anche sulle scelte editoriali. Dopo aver nominato direttori per coordinare generi e palinsesti il risultato qual è? Che per i funerali del Papa, domani si sovrapporranno Rai1 e Rai2, con conseguente spreco di denaro e risorse”.