Eurovision

San Marino contro Eurovision: “Vincitore del ns Contest lo mandiamo a Sanremo”

Il duro attacco di Pedini Amati e Roberto Sergio a nome di San Marino RTV su EBU ed Eurovision, fra televoti strani e giurie "parruccone".

Tv Italiana 29/05/2025

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Eurovision Song Contest 2025 si è concluso fra le polemiche: la discussa presenza di Israele in gara e i controversi risultati del televoto sono due fra i temi più discussi da un buon numero di reti televisive nazionali che da settimane chiedono un confronto con EBU che però al momento si lascia desiderare. Anche l’emittente tv della piccola repubblica di San Marino ha tirato fuori le unghie: i due più alti funzionari della loro delegazione hanno ammesso senza giri di parole che hanno ravvisato nel concorso parecchie problematiche, fra  cui i risultati del voto del pubblico poco funzionali, giurie nazionali dubbiose e un sistema promozionale che ostacola i micro-stati rispetto a quelli più grandi. Nel prossimo paragrafo, facciamo un riassunto di quanto dichiarato dal direttore di RTV San Marino Roberto Sergio e dal Segretario di Stato Federico Pedini Amati.

San Marino contro Eurovision: Gabry Ponte poco reclamizzato fra le reti estere

Intervenuto nel talk show di RTV San Marino intitolato Viceversa, Roberto Sergio e Federico Pedini Amati hanno espresso le loro perplessità sull’esito di Eurovision 2025. Il primo a prendere parola è il direttore di rete: “Sulla presenza di San Marino RTV ad Eurovision Song Contest, credo di poter dire che forse c’è bisogno di maggior attenzione e maggior rispetto da parte di tutti gli altri colleghi delle emittenti radio-televisive europee. Parlando del televoto, evidentemente, un po’ per il lavoro fatto dalle televisioni degli altri Paesi che non hanno voluto premiare, passare e promuovere la canzone di Gabry Ponte, il voto è arrivato dall’Italia. Lo davo per scontato che ci sarebbe stato un voto molto popolare e molto forte, ma rimane fortemente deludente il tutto che però fa parte di un disegno più ampio visto il risultato negativo da parte di tutti gli altri Paesi. E c’è da dire che non c’è solo una stranezza nei voti ricevuti dal televoto ma, anche la canzone del Regno Unito che ha ricevuto zero voti…. Su quest’ultimo fatto si potrebbero dire tante cose”. Ma non solo…

San Marino contro Eurovision: Giurie nazionali dubbie

Sempre Roberto Sergio ha poi aggiunto: “Mi dicono che Tutta L’Italia è una canzone amata in Europa. E non è un risultato solo italiano ma riferito a tutta la fanbase europea. E ci sono altre cose che ci stupiscono come l’eliminazione del Belgio data fra i favoriti della semifinale, il voto zero dato dal Regno Unito; e poi ci sono i voti assegnati da giurie composte da parrucconi sconosciuti dalle varie reti televisive europee. Davanti a questo, direi che siamo usciti a testa alta. Detto questo, mi sento di dire che Eurovision non è una gara trasparente, ed è chiaro che la geo-politica, i rapporti internazionali che vanno rinforzati, l’EBU, i trend politici riferiti alle guerre in Ucraina e Gaza, tutto questo modifica una competizione che dovrebbe essere puramente musicale. Se tutto questo non ci fosse stato, Gabry Ponte se la sarebbe giocata come gli altri. Poi diciamolo: se una manifestazione di questo tipo porta al terzo posto una esibizione che è ridicola come canzone assieme ad un divertente gioco di grafiche, immagini e balletti… Ma se la porti al terzo posto… significa che Eurovision non mi sembra una cosa così seria“. L’intervento del direttore di RTV San Marino è un attacco diretto a Tommy Cash e alla sua Espresso Macchiato. In seguito, è arrivato anche il parere del Segretario di Stato Federico Pedini Amati…

San Marino contro Eurovision: il nostro vincitore a Sanremo senza dialogo con EBU

È chiaro. C’è un gioco politico rispetto ai voti dei Paesi […]  Quello su cui andremo a lavorare con Roberto Sergio è il rapporto con EBU. In primis perché non mi risulta – a meno che l’abbiano fatto loro in autonomia, ed è nelle loro corde –  di aver dato l’adesione ad Eurovision del prossimo anno. Noi non l’abbiamo ancora fatto” spiega subito Pedini Amati in qualità di portavoce del governo sammarinese.  Poi aggiunge: “Vorremmo chiedere ad EBU di non essere penalizzati in quanto piccolo stato. Non è giusto. Siamo uno stato come tutti gli altri stati. Basta con questa dinamica che i piccoli Paesi debbano essere penalizzati, diranno che non è vero ma è così. […] E ribadisco: noi non abbiamo ancora dato il nostro “ok” per ripartecipare ad Eurovision. Noi potremmo anche decidere che il nostro cantante vincitore di San Marino Song Contest lo mandiamo a gareggiare sul palco del Festival di Sanremo”. L’affermazione viene condita da simpatici risolini di Roberto Sergio che oltre ad essere direttore per RTV San Marino è anche fra i top manager di Rai, l’emittente del Festival di Sanremo.

Nel corso del dibattito non sono mancare altre osservazioni del direttore Sergio che punta nuovamente il dito contro le giurie nazionali:

San Marino non ha ancora dato la sua adesione, cosa non scontata. La daremo dopo aver presentato il nostro fastidio, irritazione, rispetto a quello che è accaduto quest’anno. Il meccanismo di gara non funziona perché c’è un televoto che subisce dei condizionamenti che vanno oltre la gara delle canzoni, visto che si passa da un zero a cifre incredibili indipendentemente dalla performance -ma quello che è ancor più grande è l’assenza di serietà e considerazione da parte delle giurie. Giurie che non si sa mai da chi e come sono state costruite, con quali criteri e competenze rispetto alla musica, hanno dato dei voti vergognosi. E su questo tema saremo aggressivi verso EBU.

Gli fa il coro Pedini Amati:

Il sistema di votazione non è il massimo. Perché i piccoli Paesi vengono penalizzati ed esiste un aspetto politico che modifica il voto. E ha ragione il direttore quando dice che non si capisce come ragionino fra loro i vari giurati prima di dare il loro voto. È un dettaglio da comprendere e approfondire perché altrimenti, lo ripeto, e non lo dico come minaccia, sforzo e dignità che infondiamo non ne vale più la pena perché già sappiamo che i voti non arrivano o non ci sono, non si capisce come vengono date e perché. Il Regno Unito che ha avuto zero voti è una cosa incomprensibile.

Fra le varie osservazioni, chiudiamo questo articolo con un’ultima schiera di accuse mosse da Roberto Sergio circa l’ipotetica futura spedizione di San Marino ad Eurovision 2026:

Anche la Svizzera ha ricevuto zero voti. Il meccanismo non funziona. E se funziona allora mi vien da pensar male! […] E rispetto alle giurie, EBU spiega che non conoscere chi compone le giurie in quanto questo viene considerato come un modo per garantire l’inattacabilità rispetto ai voti assegnati. Io invece credo che questo sia poco trasparente perché devo scegliere professionisti seri, non scappati di casa che trovi in mezzo alla strada è chiaro che poi giudicano e votano secondo coscienza e basandosi non sulla propria professionalità. E il caso Israele è emblematico: le giurie non la votano per puri fattori politici, il televoto la premia perché evidentemente il Governo israeliano è stato capace di mobilitare consenso in tutti i Paesi dove ci sono loro concittadini. In entrambi i casi, è chiaro che il meccanismo non funziona. […] Nei prossimi giorni incontrerò sia rappresentanti Rai in EBU ma anche rappresentanti EBU di Roma. A seguito di tutto questo, decideremo il da farsi con la segreteria di stato.

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